IL CASTELLO DI BARBABLÙ Javier Cercas

IL CASTELLO DI BARBABLÙ, di Javier Cercas (Guanda – maggio 2022)

 

Recensione 1

Javier Cercas torna con un altro libro che vede come protagonisti i personaggi che abbiamo conosciuto in Terra Alta e Indipendenza, in primis Melchor Marìn, ex-poliziotto che ha trasferito la propria passione per i libri nel lavoro di bibliotecario, e la figlia Cosette che porta il nome della protagonista de I Miserabili, perché era il romanzo preferito dai genitori; la storia prende avvio dall’allontanamento a Maiorca di Cosette, in vacanza assieme ad un’amica ma arrabbiata con il padre dopo aver scoperto che questi le ha nascosto le vere circostanze della morte della madre. Rimasta da sola a Maiorca dopo la partenza dell’amica, la ragazza scompare e Melchor capisce da subito che non si tratta di un atto volontario, di ribellione nei suoi confronti, bensì di qualcosa di veramente più grave.

 

 

E così dopo aver allertato molti ex colleghi parte dalla Terra Alta per Maiorca dove inizialmente trova un muro di resistenza verso la sua ricerca della figlia. Ma qualcuno lo indirizza verso un nuovo personaggio, Carrasco, un altro ex poliziotto con un passato importante, naufragato poi per una vicenda non chiara che lo ha portato anche a scontare una pena in carcere. E così con l’aiuto di vecchi e nuovi amici Melchor verrà a capo di quello che è successo a Cosette nel castello di Barbablu ed in maniera un po’ azzardata e rocambolesca riuscirà a fare giustizia.

 

 

Javier Cercas riesce molto bene a descrivere tutti i sentimenti in gioco, la delusione e lo sconforto di Cosette, la preoccupazione di Melchor per la sorte della figlia, i rapporti di amicizia tra i diversi personaggi; vengono poi trattati temi importanti come la corruzione, la violenza contro le donne, la spregiudicatezza di chi essendo potente pensa di essere al di sopra della legge. In definitiva un altro bel libro di Cercas, che tratta argomenti forti ed importanti con il suo solito stile asciutto che ci dona ancora una volta una lettura interessante ed al contempo scorrevole.

Recensione di Ale Fortebraccio

Recensione 2

Melchor non fa più il poliziotto. Dopo che sua moglie Olga è stata uccisa durante una sua indagine, ha deciso di cambiare vita e fa il bibliotecario. Sua figlia Cosette è un’adolescente, arrabbiata con Melchor che le ha nascosto la verità sulla madre. Cosette decide di andare in vacanza qualche giorno con un’amica, ma quando l’amica rientra a casa, Cosette si rende irreperibile. Dove si trova Cosette? Che cosa le è successo? Melchor corre a Maiorca in cerca della figlia e trova ad attenderlo una ragnatela vischiosa di indifferenza, corruzione, perversione e vizio. E Cosette potrebbe esserci proprio in mezzo.

Che cosa significa fare giustizia? Assicurare dei colpevoli alla giustizia? Esiste un sollievo per le vittime ? O forse la vendetta paga più della giustizia? E quando la giustizia chiama la vendetta, chi vince e chi perde ? In perenne dibattito con sé stesso, Melchor affronta la sua anima prima che la giustizia. Sua figlia prima che la sua colpa. Gli amici prima dei nemici. E cerca una verità impossibile da raccontare.

NB se non avete ancora letto Terra alta e Indipendenza, cominciate da lì

Recensione di Roberta Bettoni

IL CASTELLO DI BARBABLÙ Javier Cercas

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