IL CIELO SBAGLIATO Silvia Truzzi

IL CIELO SBAGLIATO, di Silvia Truzzi – (Longanesi – gennaio 2022)

 

Nel 1918 a Mantova, nello stesso giorno, nascono due bambine, Dora e Irene, in contesti sociali differenti. Dora vive in un quartiere povero, è orfana di madre e la nonna Regina pur di non sfamare una bocca in più decide di affidare la piccolina all’amica della sua defunta figlia, Luisa, la quale a sua volta è costretta, suo malgrado, a restituirla alla vecchia per volere di suo marito. Regina accortasi subito della bellezza della nipote, decide di sfruttare questa sua dote per accaparrarsi qualche soldo in più costringendo la piccola a chiedere l’elemosina sui gradini della chiesa, intenerendo i passanti. È lì che Dora e Irene si incontrano per la prima volta. Quest’ultima mostra sin da subito il suo animo dolce e altruista avvicinandosi a Dora per offrirle del denaro, ma lei, umiliata dalle parole sprezzanti della madre della bambina, rifiuta l’offerta e scappa via.

La vita di Dora inizia a cambiare quando comincia a lavorare come sguattera per la famiglia Benedini, dove finalmente riesce a fare due pasti completi al giorno senza soffrire la fame, facendo amicizia con le figlie del signor Benedini, Pia e Adele, con le quali instaura fin da subito un buon rapporto. Spinta dalla generosità dimostratale da questa famiglia, Dora, una notte d’inverno, decide di fuggire da quella nonna che le ha sempre e solo dimostrato odio e cattiveria. Purtroppo si fa scoprire e Regina, dopo averla picchiata ripetutamente, si accascia a terra ed è lì che la bambina comincia a correre più forte che può diretta a casa Benedini con la speranza di salvarsi. Ed è proprio così: dopo essersi ripresa, Nino Benedini decide di dare a Dora una chance, offrendole l’opportunità di studiare e vivere quasi come fosse una di famiglia, andando contro la volontà della moglie Agata che ha sempre visto nella sua bellezza un ostacolo per la crescita sociale delle sue figlie.

Dora decide di cogliere al volo questa opportunità e, nonostante la signorina Maria – la dama di compagnia della signora Agata – le ricordi continuamente che non potrà mai aspirare ad una vita agiata al pari di Pia e Adele, continua a sognare in grande, cercando di sfruttare al meglio il tempo concessole per l’istruzione e la sua naturale bellezza.

ll secondo incontro fra Dora e Irene avviene durante una festa in casa Benedini. Le due ragazze si trovano allo stesso tavolo. Irene l’ha subito riconosciuta, senza svelare le sue origini agli altri ospiti. È venuta alla festa con il suo fidanzato, Ercole Arrivabene, e il fratello di lui, Eugenio. Ed è qui che Dora capisce che, oltre all’istruzione, l’altra cosa importante nella vita per poter salire un altro scalino sociale è sposare un uomo benestante. Ma purtroppo per lei, il matrimonio con Eugenio non basta per avere una vita felice. Le manca quel qualcosa che non potrà mai avere, se non per poco: l’amore quello vero….

Si tratta senza dubbio di un libro emozionante, che tiene incollati dalla prima all’ultima pagina. Il personaggio di Dora è strutturato magistralmente ed è accompagnato lungo la storia da altrettante figure femminili di rilievo. Tra queste ho apprezzato molto: Luisa, per la sua generosità e il suo animo materno, per essersi presa cura di una bambina come fosse sua; Adele, per il suo coraggio di inseguire le proprie idee e il suo grande amore; Rosa e Maria per la loro vicinanza a Dora nonostante non abbiano mai provato cosa significhi essere madre; Irene per la sua infinita generosità e Flaminia per la sua perspicacia.

Anche la figura Nino Benedini mi ha colpito particolarmente: senza la sua generosità e la sua capacità di andare oltre i confini sociali, probabilmente Dora avrebbe avuto una vita del tutto diversa.

Nonostante tutto però sia il personaggio di Irene che quello di Eugenio a volte mi hanno delusa per la loro incapacità di invertire la rotta degli eventi. Eugenio a parte la sfuriata a Dora per essere andata alla serata organizzata da D’Annunzio, poi non si è nemmeno accorto delle continue avance che il fratello rivolgeva a sua moglie. Irene, anche prima della tragedia che l’ha colpita, ha sempre accettato in silenzio le scappatelle del marito senza fare una minima mossa….avrei preferito da parte loro un po’ più di carattere! Comunque ci sta. D’altronde il personaggio principale in questo romanzo è Dora, non si può avere tutto

Spero di non essermi dilungata troppo e di non avervi annoiato, ma era da tanto che un libro non mi coinvolgeva così tanto.

Lo consiglio vivamente.

Buona lettura

Recensione di Marina Manigrasso

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