IL COLLEZIONISTA, di Sergio Toppi (NPE)
“Colleziono soltanto oggetti che hanno per me un significato particolare, oggetti vissuti, protagonisti di storie che solo io vengo a conoscere attraverso le mie ricerche.
Una volta ottenuti, li riservo a me stesso e nessuno li vedrà mai più.”
Il collezionista di Sergio Toppi, volume unico in grande formato pubblicato dalla Edizioni NPE nel 2019(ormai fuori catalogo e di non facile reperibilità),racchiude al suo interno 5 storie dell’unico personaggio Toppiano mai serializzato.
Nato nel 1984 sulla rivista Orient express, rappresenta la prova di come Toppi fosse un autore completo sia alle Illustrazioni quanto alla sceneggiatura.
L’OPERA
Il collezionista, personaggio enigmatico, ricco di sorprese e modi raffinati, di cui non sapremo mai il nome e di cui possiamo solo conoscere parzialmente le origini, ci condurrà in giro per il mondo alla ricerca di antichi oggetti che per sua citazione, una volta ottenuti saranno riservati solo a lui stesso.
DAL VECCHIO WEST FINO ALL’AFGHANISTAN
Sergio Toppi è il collezionista, e quest’ultimo un Vettore o se vogliamo un espediente per farci conoscere storie e culture dimenticate ,mostrando la sensibilità dell’autore verso le popolazioni colonizzate dall’uomo bianco, come America o l’Africa.
Partendo ad esempio dai Carpazi, per poi andare in Nuova Guinea e poi ritrovarsi in Afghanistan, per recuperare la Lacrima di Timur Leng, terribile condottiero Mongolo.
Di alto valore sono le illustrazioni dei paesaggi, le bestie o i volti in chiaro stile Toppiano che uniscono passato presente e futuro, le inquadrature cinematografiche e le “gabbie” che irrompono una nell’altra.
CONCLUSIONE
Come sempre leggere Toppi è assolutamente appagante sia per l’occhio che per la mente, un autore validissimo spesso poco chiacchierato, capace di mischiare vari generi, passando tra avventura, soprannaturale con tinte quasi Horror in alcuni punti utilizzando elementi folkloristici presi da varie culture, e in questo mi è tornato alla mente Hellboy di Mignola, chissà se l’autore di Berkeley ha mai letto qualcosa di Toppi? C’è una tavola in particolare che ricorda molto quelle di Hellboy chissà
Recensione di Pierpaolo Errico
Be the first to comment