IL COMMISSARIO BORDELLI, di Marco Vichi
È l’estate del 1963. Una Firenze spopolata per le vacanze, si trascina a fatica, colpita da un caldo davvero torrido. Anche il commissario Bordelli, ex partigiano, amico di ladri e prostitute, subisce gli effetti di un agosto rovente. Ma c’è un delitto da risolvere. Una ricca donna di sessanta anni, Rebecca Pedretti Strassen, viene rinvenuta priva di vita, nel suo letto, in una villa del Settecento.
Con la collaborazione di Piras, giovane sardo alla sua prima operazione sul campo, per pura coincidenza figlio di un ex compagno d’armi, Bordelli cerca di capire cosa si nasconde dietro ad una morte che l’autopsia, ad opera del fidato anatomopatologo Diotivede, ascrive ad un attacco d’asma. C’è Dante da interrogare, il fratello bizzarro della vittima, per il quale il commissario nutre fin da subito una spontanea simpatia.
Un sentimento diametralmente opposto, invece, a quello che sente nei confronti di Giulio e Anselmo, i nipoti della donna e le rispettive consorti. Tutti hanno un alibi di ferro, ma c’è qualcosa che non quadra, un tassello che non si incastra: la boccetta del medicinale contro l’asma, posta sul comodino, è perfettamente chiusa, mentre sulla lingua, la vittima ne aveva in abbondanza.
Tra ricordi terribili di guerra, che a volte sembra tanto lontana, altre volte, invece, conclusasi da poco; tra i buoni propositi di smettere di fumare e mangiare di meno, messi quotidianamente a dura prova; tra una cena da organizzare con vecchi e nuovi amici, l’indagine va avanti alla ricerca di una risoluzione.
Spesso, nei romanzi gialli, oltre alla scoperta dell’assassino, è incredibile la caratterizzazione dei personaggi, da quelli principali, a quelli secondari. Questo romanzo è il primo di una lunga serie, dedicata al commissario Bordelli e alla sua Firenze. In questo libro si delinea la squadra dei collaboratori del poliziotto, ma anche dei suoi amici. Si prende confidenza con i suoi rituali, i suoi pensieri, con la sua vita passata e presente. Si entra in questo “piccolo mondo”. E ti affezioni. E ti abbandoni. E non puoi farci assolutamente nulla.
Buona lettura!
Recensione di Chiara Castellucci
Titolo presente anche in Un Libro in un Tweet
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