IL COMMISSARIO SONERI E LA STRATEGIA DELLA LUCERTOLA, di Valerio Varesi (Frassinelli)
Usciva nel 2014 questo romanzo dello scrittore parmigiano con al centro il suo solito commissario: Soneri.
Direi che la nota riportata in apertura del libro, la quale ci ricorda che il romanzo è un’opera di fantasia e che ogni somiglianza con persone o fatti è puramente casuale, in questo caso, risulta essere più che mai opportuna.
Il romanzo, infatti, definito come poliziesco atipico dallo stesso Varesi, rappresenta un quadro estremamente realistico e sconfortante di una città, Parma, in piena decadenza morale e politica, ancor prima che materiale.
La storia, che vede al centro un sistema di potere sempre più corrotto, coinvolge dagli uomini di affari ai politici, Sindaco e Assessori compresi.
In pratica, il libro non è solo un poliziesco ma anche un “j’accuse” al potere, corrotto e mafioso, in questa piccola città che, tuttavia, è uno specchio del potere e delle sue degenerazioni, in generale.
Varesi da buon dottore in filosofia non manca di riflettere sui tempi che viviamo e che ci rovinano la bellezza di una città con un passato fatto di grandi eventi e grandi uomini. Come non ricordare l’eroico Guido Picelli, il quale sulle barricate dell’oltretorrente fu alla testa dei resistenti all’avanzare dei fascisti di Italo Balbo o il mitico ex partigiano Giacomo Ferrari poi Sindaco mai dimenticato dai vecchi parmigiani.
Eppure, nel romanzo di Varesi, Parma è oggi in mano a bande di delinquenti che riescono a coinvolgere pienamente la politica.
Il giallo vero e proprio, invece, coinvolge un anziano che muore in una casa di riposo in strane circostanze, il Sindaco che sparisce misteriosamente e i torrenti Parma e Baganza che sono percorsi da misteriosi uomini alla ricerca di un cane scomparso.
Recensione di Algo Ferrari
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