IL CRINALE, di Michael Punke (Einaudi – marzo 2023)
“Passo per un saluto ai colleghi in libreria”, ti dici a fine giornata, ben consapevole del fatto che proprio quel giorno è uscito questo libro. Non lo vorresti prendere, dal momento che ultimamente hai deciso allentare un po’ la presa sulla letteratura americana (negli ultimi mesi, fra i più belli che tu abbia letto, molti sono scritti da autrici italiane).
Poi te lo trovi in piedi, sullo scaffale, a un palmo di naso.
Cinque minuti dopo esci dalla libreria, con il libro sotto braccio.
Nelle oltre quattrocento pagine di cui è composto, c’è la storia (vera) di due civiltà, due mondi lontanissimi destinati a scontrarsi: è il 1866, un anno dopo la fine la Guerra Civile, dieci anni prima di Little Big Horn e del Generale Custer, quando “il destino manifesto degli Stati Uniti era diventare una nazione continentale”.
Il crinale che dà il titolo al romanzo è il punto di osservazione di Cavallo Pazzo e della sua tribù Lakota, che assistono alla costruzione di un forte militare nel bel mezzo della valle sottostante: compito dei soldati dell’esercito è proteggere la via dei cercatori di oro che vanno popolando i sentieri e le strade del Montana.
Il crinale diventa un simbolo, una via di demarcazione. Da una parte ci sono le tribù indiane, la loro storia, i loro riti, i loro costumi; dall’altra l’esercito, nuove armi, nuovi modi di combattere, nuovi sentieri da tracciare. Da una parte un passato da seppellire, dall’altra il nuovo che avanza.
Con l’ingrandirsi del forte, giorno dopo giorno più vasto e organizzato, con l’avanzare di una minaccia di morte sempre più incombente, alle tribù indiane non resterà che unirsi e organizzare una resistenza senza precedenti.
Grazie alla scrittura di Michael Punke, questo libro si tiene in equilibrio fra accurata ricostruzione storica e romanzo d’avventura. Leggendo possiamo ascoltare le voci dei molti protagonisti e prendere parte al flusso dei loro pensieri.
In un coro di voci, passiamo continuamente dalle file dell’esercito – impariamo molto sulla costruzione del forte e l’organizzazione della vita al suo interno, sulle gerarchie militari e sulle strategie di guerra – a quelle delle molte tribù indiane, impegnate nell’inedito compito di unire le forze e superare qualsiasi divisione interna.
Solo resistendo alla tentazione di ottenere una gloria personale, solo restando uniti sotto il comando di un solo uomo, questi guerrieri così diversi fra loro potranno riuscire nell’impresa di sconfiggere l’esercito americano, in una guerra sanguinosa e leggendaria.
Recensione di Valerio Scarcia
IL CRINALE Michael Punke
Be the first to comment