IL DANNO, di Josephine Hart
Questo libro è arrivato nel mio percorso di lettura perché mi è stato consigliato proprio in questa pagina da chi aveva letto il mio gradimento del libro “Follia” di MacGrath.
È stata una lettura piacevole.
Ossessione e tragedia sono al centro del racconto anche in questo caso.
La vicenda si svolge in un ambiente di rara perfezione estetica, bellezza e ricchezza, agi e comodità, un ambiente per nulla contaminato dalla vita reale.
Il protagonista è Mr. Fleming, un uomo arrivato al culmine della sua parabola professionale, un buon successo nella vita politica, una situazione economica invidiabile ed una famiglia “perfetta” (almeno in apparenza).
Questo splendido quadretto viene turbato dalla comparsa di Anna, la nuova fidanzata del figlio.
Mr Fleming la conosce casualmente ad un ricevimento e immediatamente soccombe alla malìa della giovane donna.
Un incontro casuale, uno sguardo e una stretta di mano ed ha subito inizio la vertiginosa discesa agli Inferi.
Scopriamo così che la vita del protagonista non è come appare, dietro alla parvenza di perfezione ci sono un vuoto e una monotonia che lasciano facilmente posto alle passioni più dirompenti.
Tra Anna e Stephen esplode, è proprio il caso di dirlo, una insana e lacerante ossessione.
Un’attrazione che la razionalità non riesce a dominare.
Stephen, è consapevole della “colpa” di cui si sta macchiando, è altrettanto conscio della distruzione a cui porterà questa relazione ma, pur attraversando momenti di crisi, è preda dei sensi che lo spingono con forza sull’orlo del baratro.
Anna, con un travagliato passato alle spalle, dice che “Le persone danneggiate sono pericolose. Sanno di poter sopravvivere” e vive la relazione con una strana distanza emotiva.
La storia finirà, come prevedibile, in tragedia.
“Eros e Thanatos” ancora una volta indissolubilmente legati.
Recensione di Gabriella Calvi
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