IL DESTINO DEI MALOU, di Georges Simenon
Un uomo suona alla porta di una residenza nobiliare. Entra. Rimane lì qualche minuto. Poi esce, scende gli scalini per tornare in strada e mentre la porta sta per chiudersi si spara alla testa.
Il signor Malou stramazza a terra sotto gli occhi dei passanti, davanti allo sguardo incredulo di chi stava per rientrare in casa, dei poliziotti che subito arrivano, degli scolari, fra cui suoi figlio, che stanno per raggiungere casa.
“ Speriamo che muoia”. E’ il pensiero principale. Il colpo ha mancato la testa e ha fatto saltare tutta la mandibola e il derelitto giace morente a terra. Come si farebbe ogni giorno a ritrovarsi quello storpio davanti e a non pensare che in fondo un po’ di colpa ce l’hanno tutti ?
Per la famiglia Malou era solo un limone da spremere per avere sempre più soldi. Una moglie e una figlia avide. Un figlio, Alain, che solo nel momento in cui il padre muore si accorge di essersi estraniato da tutto e tutti e di non conoscere davvero chi vive sotto il suo stesso tetto.
E qual è adesso il destino dei Malou? Quello di Alain trovare riscatto da un mondo che non gli appartiene, che non si sente addosso. Conoscere suo padre finalmente, soltanto adesso, attraverso la sua eredità di documenti, attraverso le parole amorevoli degli amici che lo hanno sempre sostenuto anche nei momenti difficile, di quelle graffianti della figlia che lo ha sempre odiato, attraverso l’indifferenza della madre.
Nessuno si preoccupa del morto, ma solo di quello che ha lasciato. Nessuno ha una parola di affetto, un gesto di conforto per chi ha dato tutto per loro, anche la vita.
“«Mio padre era un uomo disonesto?»…«Tuo padre era un uomo. E, credimi, un uomo è molto più raro di un uomo onesto, un giorno te ne accorgerai». ”
Riuscirà Alain a seguire le orme tracciate per lui dal padre?
Uno scritto intenso, una conoscenza dei sentimenti che è una conferma della penna di Simenon, una delicatezza dell’animo di Alain che conquista il lettore.
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