IL DIARIO DI JANE SOMERS, di Doris Lessing
Ogni frutto ha la sua stagione, soleva dire mia nonna.
Mai citazione fu più azzeccata…se avessi letto questo libro quando avevo trent’anni sicuramente non avrebbe incontrato i miei favori, avevo troppe certezze. Lo leggo ora, dopo un intenso ed importante percorso personale e ritrovo mille dei miei pensieri, espressi con una prosa curata e lucida, appuntati con precisione sulla pagine del diario di Janna protagonista di questa storia delicata.
Janna ho vissuto dolori, li ha vissuti in modo poco disponibile.
Per anni è stata una donna-bambina, poi qualcosa di inatteso le ha imposto di crescere e tutto ha ritrovato un senso.
Janna è un’affermata professionista di mezza età, icona di stile, abituata ad affogare nella vasca da bagno ogni negatività, con un elegante calice di vino rosso fra le dita nella luce tremolante di mille candele.
Da qualche tempo però fatica a trovare un senso alle sue giornate…o meglio, tutto ciò con cui ha riempito le sue ore oggi non le basta più.
Ripensa al marito, che dopo una lunga malattia se ne è andato e comincia a percepire con quale distanza lei abbia vissuto quel periodo. Nessuna empatia, nessun coinvolgimento… anzi un leggero fastidio per chi intralciava il suo cammino.
Ripensa alla madre, che sentiva così distante e ricorda quanto fosse seccata quando la vedeva chiacchierare fitto fitto con sua sorella.
Jane ha una sorella con la quale non ha mai legato ed ha anche dei nipoti, dei quali ricorda solamente i mille vizi che ricevono dai genitori.
Insomma, nulla di ciò che la circonda le piace. VIve in solitudine, ma non serenamente.
Poi un giorno, in farmacia, l’incontro.
Due mondi distanti, Jane e MAudie sono due donne che non potrebbero essere più diverse ma che scopriranno di essere l’una indispensabile all’altra.
Maudie è una ottuagenaria sola, con gravi problemi finanziari, che vive in un tugurio con la sua gatta; può sembrare incredibile ma sarà proprio Maudie a promuovere in Jane quel cambiamento che le consentirà di prendere in mano le redini della sua vita.
Potremmo dire che questo romanzo è la storia di una singolare amicizia o anche il racconto della crescita interiore di una donna che arrivata alla piena maturità capisce chi «vuole essere» o come il racconto della strabiliante vitalità di Maudie che, ad un passo dalla morte, si mette in gioco e accetta di vivere ed assaporare una nuova stagione.
Tutto vero.
Ma credo sia necessario aggiungere dire che Doris Lessing ( premio Nobel nel 2007, una biografia interessante ed importante) , con una prosa realistica e lucida – talvolta addirittura indelicata – in queste pagine veicola messaggi importanti riguardanti la condizione di abbandono e solitudine in cui vivono i nostri anziani ed il tema del fine vita.
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