IL DIO DEI BOSCHI Liz Moore

IL DIO DEI BOSCHI, di Liz Moore (NN Editore – novembre 2024)

 

 

Il romanzo è un thriller, ma se vi piacciono solo quelli action-packed e cruenti, questo non è adatto .

Cito le parole dell’autrice :” Questo libro è per chi affida un desiderio inconfessato a una stella cadente, per chi ha amato Dio di illusioni di Donna Tartt, per chi durante una tempesta ha trovato rifugio tra i rami di un abete…”

La narrazione si svolge su diversi piani temporali ( 1950/ 1961/1973/ giugno, luglio, agosto 1975).

Siamo nel parco delle Airondack (stato di New York). Dal campo Emerson ( campo estivo per ragazzi ricchi) scompare Barbara Van Laar. Nel 1961 era misteriosamente scomparso il fratello di Barbara, Peter IV Van Laar, soprannominato Bear.

La madre, Alice, non si era più ripresa dal dolore, nemmeno con la nascita della figlia ed era sprofondata in una spirale di alcool e psicofarmaci.

Tra gli investigatori incaricati di ritrovare la ragazzina c’è Judyta Luptack, investigatrice ventiseienne inesperta, ma dotata di acume e capace di esaminare i fatti senza farsi condizionare da quanto accaduto a Bear e nemmeno dall’influenza della famiglia Van Laar.

Nel corso del libro vengono svelati, a poco a poco, i piccoli e grandi segreti di ogni personaggio, le miserie morali, il desiderio di affrancarsi da situazioni insopportabili.

Non c’è traccia di abuso fisico, non ci sono descrizioni di atrocità commesse su persone, ma in ogni pagina salta all’occhio la continua e terribile violenza psicologica che viene perpetrata su molti dei protagonisti.

Oltre agli uomini l’altro grande personaggio è la foresta: silenziosa e apparentemente immutabile circonda il piccolo mondo degli umani, l ‘enorme villa dei Van Laar, Fiducia-in-se-stessi, campo Emerson, il capanno di T.J, il laghetto. Nelle sue misteriose profondità si aggirano figure inquietanti come Scary Mary e il pluriomicida Sluiter. La foresta accoglie tutti.

Mentre “Dio di illusioni” può essere inserito nel filone dark academy, “ Il dio dei boschi “ se ne distacca perché l’ambientazione è un campo estivo e non un college e i protagonisti sono ragazzine/ i dodici-tredicenni, la cui famiglia ha un ruolo pesante e deviante nella loro formazione. Chi riesce, si salva da solo. Chi non riesce, viene schiacciato.

In ambedue i romanzi la foresta gioca un ruolo essenziale nella narrazione, ma assume una valenza diversa.

Il racconto segue le vicende dei protagonisti (donne soprattutto) in diversi momenti della loro vita; a volte questi momenti sono lontani anni, a volte si tratta solo di giorni.

Lo stile è impeccabile, limpido e coinvolgente. La trama è complessa, ma logica, come logico è il finale, in cui tutti i nodi sono sciolti.

Senza dubbio uno dei romanzi migliori tra quelli che ho letto quest’anno.

Consigliatissimo.

Recensione di Mirna Juras

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

Commenta per primo

Commenti

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.