IL FIORE SELVATICO DEL GUILCER, di Giorgia Loi (Il ciliegio)
Mi sono imbattuta per caso in questo regalo che Giorgia Loi ha voluto farci con “Il fiore selvatico del Guilcer”, navigavo come tutti i giorni alla ricerca di libri, post e recensioni di lettori ed in un post sponsorizzato mi fermo perché attratta dalla copertina e dal titolo del romanzo. Io non ne avevo ancora sentito parlare e, così, qualche giorno dopo ordino direttamente dall’editore “Il Ciliegio” il libro in questione, qualche giorno d’attesa e poi ho iniziato a leggerlo con curiosità di chi è assolutamente a digiuno di tutto.
Oggi, dopo tre giorni di lettura, l’ho terminato, sempre attaccata al romanzo come ci fosse stati un filo a legarci, il bisogno di non interrompere quella magia iniziata già dalle prime pagine ed il senso di abbandono e di privazione ora che le parole scritte hanno raggiunto l’ultima pagina.
A lettura finita sento il suono e l’incanto di una prosa elevata, la padronanza della lingua nel raccontare, le descrizioni dettagliate di una Sardegna del 1925, ricca di tradizioni e relazioni umane.
Una storia noir forte, intensa, che ti tiene incollata alla sedia, che ti fa proteggere la bambina Cosetta Marras che tu lettore alla fine senti di conoscere come conosci l’impeto e il vigore di Giuanne Marras, il padre nonché podestà del paese.
Tutti personaggi che senti vicini dall’inizio alla fine del racconto grazie alla grande penna di Giorgia Loi.
Lo straconsiglio e lo porterò sempre nel mio cuore. Libro bellissimo
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