IL GIOCO DELLE ULTIME VOLTE Margherita Oggero

IL GIOCO DELLE ULTIME VOLTE, di Margherita Oggero (Einaudi)

Il tragico incidente capitato ad Ale, una ragazza di appena diciassette anni, finita sotto un tram, sconvolge la vita di molte persone, tra cui quella di Nicola, uno dei primi a soccorrerla in ospedale. Anche durante il suo soggiorno in baita con un gruppo di amici, il pensiero di quella povera giovane non lo abbandona, tanto da continuare ad informarsi sulle sue condizioni.

Ma non è l’unica cosa a tormentarlo. Una persona del suo passato, con cui pensava di aver chiuso definitivamente, è stata invitata a trascorrere quei giorni in montagna. Questo incontro, nonché quanto accaduto ad Ale, lo portano a mettere in discussione tutto: la persona che è stata, quella che è diventata, quella che avrebbe potuto essere se solo, a diciannove anni, avesse ascoltato veramente sé stesso e chi gli stava accanto.

Quello che non mi ha convinta di questo libro è stato proprio il “gioco delle ultime volte”. Inizialmente i personaggi presenti nella baita affrontano questo gioco in cui decidono di raccontarsi dell’ultima volta in cui hanno fatto o è successo qualcosa nelle loro vite, non necessariamente veritiera. Poi però il gioco viene interrotto e si perde quell’atmosfera tipica di quei momenti in cui si è tutti riuniti a condividere qualcosa per il semplice gusto di farlo.

A mio parere il resto della storia riguardante Nicola non si è basata sul gioco ma su attimi di vita comune in cui le persone semplicemente parlano, si confrontano e, a volte, riescono a mettere da parte il passato voltando pagina.

Devo ammettere che questa parte del racconto non è stata accattivante come me l’aspettavo purtroppo.

Si tratta di un libro in cui sono presenti tanti personaggi, ma solo per pochissimi si scende nei dettagli della loro vita. Addirittura alcuni sono solo accennati, lasciando alla fantasia del lettore intuire il resto.

Il paradosso è che se anche l’autrice sembra non badare ai particolari nel racconto della vita degli altri personaggi, credo abbia voluto lanciare il messaggio contrario attraverso questo libro: forse se ci soffermassimo un po’ di più su ciò che accade a noi, a chi ci sta accanto, potremmo riuscire a cogliere quei dettagli che possono fare la differenza per cercare di cambiare il corso degli eventi, prima che sia troppo tardi.

Buona lettura

Recensione di Marina Manigrasso

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