IL GIRO DI VITE, di Henry James (Einaudi)
Un libro elusivo, un testo da scavare, in cui giocando con l’ambiguità, il non detto, le allusioni, le contraddizioni, James invita il lettore a giocare con lui.
Cosa stiamo leggendo? Una storia di fantasmi? La storia di una paranoia? Cosa si intende con il “giro di vite” del titolo? E’ l’inasprimento di una situazione già di per sé difficile -un dramma aggiunto al dramma- oppure è il penetrare in profondità di un’idea fissa, psicotica, ossessiva?
Chi è il vero narratore? Possiamo fidarci, di chi? Quanto ci mettiamo di nostro in questa lettura? Quanto spazi vuoti siamo pronti a riempire con nostre deduzioni?
Lettura non fluida -ogni capitolo è stato letto e riletto almeno 3 volte- “Il giro di vite” è l’impareggiabile opera di un genio.
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