IL GRAN MONDO Pierre Lemaitre

IL GRAN MONDO, di Pierre Lemaitre (Mondadori)

Scorrendo le prime pagine di questo libro di Pierre Lemaitre, il pensiero corre ad un vecchio film di Giuseppe Tornatore, protagonista Marcello Mastroianni. ‘Stanno tutti bene’ questo era il titolo che ebbe anche un remake per l’interpretazione di Robert De Niro e narrava le tristi verità nascoste delle vite di quattro figli lontani che il padre pensava realizzati e vincenti nell’Italia del boom economico.

Quasi allo stesso modo del film, seguiamo le vicende dei quattro figli di Louis Pelletier, un industriale di origine francese che nel secondo dopoguerra ha fatto fortuna a Beirut con la lavorazione dei saponi e che spera di aver dato vita ad una dinastia familiare dal radioso futuro.

Ma non è così, nessuno di quei ragazzi sa incarnare le aspettative dei genitori, nessuno di essi corrisponde all’immagine che si era creata nella mente del capostipite, anzi da quella immagine rifuggono alla ricerca della propria vera identità. E allora seguiamo con crescente partecipazione e spesso con un accorato sentimento l’alternarsi delle vicende non esaltanti, a volte terribili, di ognuno dei rampolli Pelletier, delle storie umane che intrecciano i destini dei protagonisti a loro stessa insaputa in un testo che rappresenta altresì la crisi di una Francia vincitrice della guerra, ma impoverita, che deve fare i conti con la fine del suo sogno coloniale nel Nord-Africa e nello sfacelo Indocinese, alla vigilia del trionfo americano grazie agli aiuti economico-finanziari del Piano Marshall.

Pierre Lemaitre è un importante autore francese contemporaneo, geniale creatore di gialli e narratore di toccanti storie umane che maneggia con un linguaggio che non conosce cadute di tono: il passo del thriller si ritrova in tutti i suoi libri ed allo stesso modo in quest’ultimo. Perciò, mano a mano che scorrono le pagine dei serrati capitoli dell’opera, scopriamo nelle traversie della famiglia Pelletier trame inaspettate che coinvolgono il lettore sino alla conclusione in una luce di forte e contraddittorio realismo.

Una ulteriore opera meritevole di attenzione di questo valente scrittore, un bel romanzo dallo stile pregevole, un libro che, tra l’altro, si annuncia come il primo di una trilogia sulla società del dopoguerra.

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