IL GRANDE MALE, di David B. (Cocorino Press)
“Il grande male” era il nome con cui veniva comunemente classificata la forma più grave e invalidante di epilessia. Ma è anche il titolo che l’autore francese David B. sceglie per la sua graphic novel. Un romanzo autobiografico nel quale, attraverso un tratto scuro e quasi perverso, l’artista ricostruisce un’esistenza segnata dalla presenza di questa malattia. Un male opprimente che non colpisce soltanto suo fratello, ma che indirettamente accompagna i destini dell’intero nucleo famigliare.
Il contesto è quello della Parigi (e dintorni) bene a cavallo tra gli anni ’70 e i ’90. Proprio il privilegio borghese condizionerà le scelte di questa famiglia (decisamente naïf) nel tentativo di combattere la malattia. Abbandonate le speranze nella medicina tradizionale, inizia il cammino espiatorio tra le terapie “alternative” di quel tempo: dalla macrobiotica, all’esoterismo, dalla massoterapia allo spritismo. Un cammino logorante che finisce per creare muri invece che abbatterli.
Il romanzo ha per l’autore un’evidente funzione terapeutica, catartica. Ma è anche un modo per ricongiungersi, almeno idealmente, con una parte importante di sé, suo fratello.
Recensione di Davide Milo
IL GRANDE MALE David B.
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