IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI Carlos Ruiz Zafón
Zafón è uno scrittore abilissimo nel creare atmosfere surreali e misteriose che galleggiano tra sogno e realtà trascinando il lettore in un modo oscuro e spesso parallelo. In questo caso è Barcellona oscura e piovosa, grigia come l’animo di molti dei protagonisti, a fare da sfondo ad un intricato mistero.
Per le vie della città e nei meandri più buie di tetre vie, si aggirano personaggi violenti, senza legge e senza scrupoli che hanno l’unico scopo di perpetrare i loro interessi e il loro potere nella Spagna franchista. Loro sono il potere, sono la legge che dovrebbe tutelare i cittadini ma attraverso una bassa manovalanza, sicari, spie piegano le istituzioni ai loro interessi privati e pubblici.
Una storia di spionaggi, appostamenti, inganni, intrighi …unico antidoto contro il male della società sono libri, anche quelli dimenticati, anche quelli che nessuno ha mai letto ma che comunque avrebbero una storia da raccontare e che per questo vanno custoditi e protetti.
Una Barcellona franchista e soffocata dal male, teatro dell’infinita lotta tra il bene e il male. La storia comincia con un bombardamento della città e poi prosegue con Alicia, personaggio fragile e forte allo stesso tempo che crede di non sapere più amare e che suo malgrado si trasforma in eroina e cerca di salvare quante più persone riesce.
Anche lei in fondo è una sopravvissuta. La frase più triste che esprime dolore e sfiducia nel futuro è alla fine, quando il franchismo apparentemente è finito e su Barcellona torna e splendere il sole, “compariranno nuovi bricconi, nuovi caudilli, e un coro di innocenti senza memoria scenderà in piazza, tutti pronti a credere a quello che vogliono o hanno voglia di credere o che hanno bisogno di sentirsi dire…”
Recensione di Patrizia Franchina
IL LABIRINTO DEGLI SPIRITI Carlos Ruiz Zafón
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