IL LIBRO DEL MESE: INVIDIA, di Nahid Sirri Örik (Crocetti – aprile 2024)
L’edizione italiana di Crocetti Editore ha reso finalmente accessibile al pubblico italiano un autore spesso poco conosciuto al di fuori della Turchia, ma che merita attenzione per la sua capacità di rappresentare i lati oscuri dell’animo umano. Nahid Sirri Orik è stato peraltro per decenni oscurato nel suo stesso Paese per la sua dichiarata omosessualità.
“Invidia” è un romanzo psicologico e drammatico che esplora in profondità il tema della gelosia e delle emozioni negative che possono corrodere i rapporti familiari e personali. Ambientato nella Istanbul degli anni Trenta, il romanzo affronta la crisi dei valori dell’impero ottomano in declino e si concentra sulle fragilità umane.
La storia ruota attorno a tre personaggi principali: Seniha, una donna di mezza età amareggiata dalla vita, suo fratello Halit, uomo affascinante e di successo, e la giovane e bella Mükerrem, moglie di Halit. Seniha è la protagonista che incarna il sentimento dell’invidia: è una donna trascurata dalla società, considerata poco attraente e sempre vissuta all’ombra del fratello, la cui vita brillante le provoca un costante senso di frustrazione e risentimento.
La vita di Seniha è stata segnata decisivamente dal fratello, che in una società patriarcale ha potuto godere di tutto il supporto necessario della famiglia per la sua carriera senza mai restituire alla sorella alcunché. Gelosia e soprattutto invidia hanno nel tempo divorato ogni possibile sentimento di fratellanza e solidarietà nel cuore della protagonista. Finendo con l’estendersi ossessivamente alla moglie Mükerrem. Il conflitto interno di Seniha cresce a tal punto da spingerla a manipolare la cognata e portarla alla rovina. La narrazione si intensifica quando la gelosia e il desiderio di vendetta di Seniha diventano il fulcro del dramma, culminando in conseguenze devastanti per tutti i protagonisti.
Il tema dominante, e che Nahid Sırrı Örik esplora magistralmente è quindi l’invidia, come questo sentimento possa prendere il controllo della vita di una persona e portarla a gesti estremi. Seniha rappresenta un personaggio complesso, reso vulnerabile dalla sua condizione marginalizzata di donna “brutta” e sola in una società che valorizza soprattutto la bellezza femminile e il potere maschile. Attraverso Seniha, l’autore mostra come l’invidia possa trasformarsi in una forma di auto-distruzione, contaminando non solo la mente e il cuore del personaggio, ma anche le relazioni familiari.
La condizione della donna nell’impero ottomano è un’altro tema chiave in questa storia. Seniha, marginalizzata e ignorata, rappresenta la frustrazione di molte donne che non trovano un posto nella società, poiché non rientrano nei rigidi canoni di bellezza o non hanno accesso al potere tramite il matrimonio.
Ho letto con grande piacere questo romanzo. Lo stile di Nahid Sırrı Örik è fluido, diretto e impregnato di una tensione costante. La narrazione si concentra soprattutto sulle emozioni e sugli stati d’animo dei personaggi, con un’attenzione particolare ai dettagli psicologici. Il ritmo del romanzo è avvincente, con una progressione drammatica che porta il lettore sempre più in profondità nell’ossessione e nel risentimento di Seniha. Davvero armonica la traduzione che aumenta il piacere della lettura.
Un libro consigliato a chi ama la letteratura psicologica e i drammi familiari intrisi di tensione emotiva.
Io personalmente constato ancora una volta che in Italia i cosiddetti “grandi editori” continuano a infognare le librerie di presunti talenti ma la diffusione autenticamente culturale sopravvive sempre più grazie a capaci editori “minori”.
Recensione di Gennaro Carastiglia
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