IL PARADISO DEGLI ANIMALI, di Carlo Cassola
Cassola è uno di quegli autori che si conoscono troppo poco e si approfondiscono ancora meno. Noto ( a me) per La ragazza di Bube, mi ha incuriosito per questo titolo che dichiara tutt’altra ambientazione e si inserisce in un filone che caratterizza l’ultima sua parte di produzione. Ed eccoci catapultati in un mondo postatomico in cui l’uomo si è autoestinto e gli animali tentano la strada dell’evoluzione cercando di evitare quegli atteggiamenti che proprio hanno condotto l’uomo alla fine. I gatti, animali considerati superiori per antonomasia, assumono il ruolo di mente e i cani quello di braccio il tutto in assoluta armonia. Prima regola: per potersi fidare gli uni degli altri dovranno diventare tutti, pulci comprese, vegetariani. I gatti saranno la guida assoluta, l’ esempio da seguire.
Senza stare a raccontare troppo di una trama che procede tra onde e risacche, tipico dello stile dell’ autore che torna spesso su punti precedentemente toccati ma evidentemente non pienamente risolti, il libro è una chiarissima allegoria distopica sul mondo che sarà quando l’uomo avrà finito di consumare e consumarsi. Con la speranza che la fantasia di certi autori rimanga sempre tale chiudo il libro con la certezza assoluta che il gatto rimane l’animale che governa già il mondo e che se lo potesse fare in modo più esplicito il mondo sarebbe certamente un posto migliore.
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