IL PARTY, di Elizabeth Day
Al party è successo qualcosa di molto grave se Martin Gilmour si trova in una stazione di polizia interrogato da diverse ore e la moglie Lucy è ricoverata in un ospedale psichiatrico perché bisognosa di assistenza.
Inizia così dall’epilogo “Il party” di Elizabeth Day edito da Neri Pozza.
Per capire cosa sia successo è necessario andare indietro nel tempo, venticinque anni prima quando Martin, ragazzo di umili origini, taciturno e tormentato incontra il ricco Ben nel collegio di Burtonbury.
Ben, rampollo di una ricca famiglia, viziato e prepotente diventa amico di Martin che prende da subito sotto la sua protezione.
Martin diventa la sua “piccola ombra”, ormai inseparabili e quasi fratelli costruiranno un legame tanto forte e morboso che li porterà a custodire per anni un terribile segreto.
Ma con i segreti prima o poi bisogna fare i conti ed è così che parecchi anni dopo Martin, divenuto celebre critico d’arte, viene invitato da Ben alla sua festa dei quarant’anni e proprio quel party sarà l’occasione di una drammatica resa dei conti.
Una dark story crudele e violenta ma anche una analisi psicologica e sociologica della società in cui si svolgono i fatti.
Tanti sono i temi trattati, l’omosessualità, la droga, la gelosia, l’ambizione, l’amore che più che amore è una sorta di controllo e possesso.
I capitoli si alternano nella narrazione di Martin e della moglie Lucy che raccontano una storia di debolezze umane in cui potere, ricchezza ed egoismo sono i veri protagonisti del romanzo assieme ad un amore malato e ad un segreto per il quale si è disposti a fare qualsiasi cosa perché rimanga tale.
Recensione di Gabriella Patriarchi
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