IL PARTY, di Elizabeth Day (Neri Pozza – giugno 2019)
La stanza dell’interrogatorio è piccola.
«Si comincia?»
«Certamente».
La poliziotta schiaccia il pulsante del registratore.
«Mr Gilmour, vuole presentarsi con nome, cognome e data di nascita?»
«Martin Gilmour, 3 giugno 1975».
«Allora, Martin. Partiamo dall’inzio. Ci parli del party».
E Martin parla, scegliendo con cura quello che non deve essere svelato ai poliziotti, mentre noi, noi lettori intendo, ci mettiamo comodi ad ascoltare la storia della sua vita.
Orfano di padre dalla nascita e con una madre costantemente delusa, Martin cresce sentendosi fuori posto, strambo, diverso dagli altri bambini, imprigionato in costrizioni e convenzioni da cui vorrebbe sottrarsi.
La svolta giunge con l’ingresso al collegio maschile Burtonbury, dove incontra l’affascinante e ricco Ben Fitzmaurice. Martin ne rimane ammaliato fin da subito. Inizia un legame torbido e totalizzante che unirà i due ragazzi nei successivi venticinque anni.
Un episodio cupo, verificatosi durante l’università, suggella maggiormente questa amicizia, che forse nasconde qualcosa di più. Amicizia nella quale Martin investe tutto sé stesso, senza più controllo, arrivando a perdere la sua stessa dignità. A farne le spese è soprattutto la moglie Lucy, l’altra voce narrante del libro, che esce sempre sconfitta dal confronto con il migliore amico del marito, e che si trova ora in un centro di disintossicazione dopo quanto accaduto al party.
Già. Il party. Ma cosa è successo durante la sfarzosa festa per il quarantesimo compleanno di Ben?
Con una tensione sempre più crescente, in attesa di un finale che ricomponga l’intero puzzle, il romanzo scava nelle relazioni umane, cogliendone le sfumature più amare e complesse. Una critica spietata al potere, alla ricchezza e ai privilegi dell’alta borghesia che, senza scrupoli, può davvero comprare tutto. Tutto, fuorché i sentimenti.
Buona lettura!
Recensione di Chiara Castellucci
IL PARTY Elizabeth Day
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