IL PESO DEI SEGRETI, di Aki Shimazaki
“Persino all’inferno, dal denaro dipende il giudizio eterno.”
Recentemente in una trasmissione di libri, ho visto Dacia Maraini che stava esprimendo un giudizio positivo su un romanzo di recente pubblicazione dal titolo AZAMI di un’autrice giapponese : Aki Shimazaki. Vedendo la copertina. mi sono immediatamente ricordata un’altra copertina simile e quindi d’aver letto con soddisfazione un altro romanzo – su indicazioni di Michela Murgia – di questa scrittrice dal titolo IL PESO DEI SEGRETI di cui ora scrivo le mie impressioni:
Non si tratta di un romanzo d’amore anche se si parla d’amore, non si tratta di un romanzo storico anche se la storia sta dietro gli avvenimenti.
Ambientato in un Giappone molto travagliato a causa della guerra, terremoto e avvicendamenti politici ben noti come la caduta delle bombe atomiche, i conflitti con la Corea, emerge soprattutto che i sentimenti si manifestano dentro complessità spesso inspiegabili da cui derivano situazioni inimmaginabili e …..ognuno ha una vita segreta che spesso non confida a nessuno.
Semplificando scrivo che a questo romanzo calza perfettamente la pubblicità della commedia “Perfetti sconosciuti”: ognuno di noi ha una vita pubblica, una privata ed una segreta.
Romanzo molto avvincente con numerosi colpi di scena.
L’unica difficoltà incontrata nella lettura è legata ai nomi dei personaggi . Nomi molto simili fra loro, come è usuale nella lingua nipponica e poiché la storia di ognuno è conseguente all’altra e inoltre, un medesimo evento viene narrato da persone diverse, è importante aver ben presente l’identità di ciascuno.
In ogni caso dopo alcune pagine le difficoltà si superano perché addentrandoci nella trama intuiamo più facilmente chi sta narrando.
Per semplificare: il romanzo è formato da cinque racconti strettamente legati fra loro e le stesse vicissitudini narrate in periodi diversi e da persone diverse, costruiscono la storia e aiutano a comprenderla.
Lo stile letterario è leggero, elegante e nel contempo sensuale: parole semplici ricercate con meticolosità che inducono il lettore ad immaginare scene passionali e contemporaneamente delicate.
Fa sempre da sfondo un paesaggio quasi incantato: un cielo attraversato di cirri, garriti di rondini che sempre in coppia tornano a rinnovare il nido e sia maschio che femmina si alternano a covare le uova, il bosco in pieno risveglio. E ancora le distese azzurre di nontiscordar di me e poi le camelie, il fiore tanto amato da Yukiko.
Drammatico invece il fungo nero che in pochi attimi ha coperto Nagasaki.
Nel testo vengono utilizzati anche vocaboli in lingua nipponica scritte in carattere corsivo e dei quali si trova il significato nel glossario inserito a fine romanzo nelle pagine 391 -392-393-394.
394 pagine sfogliate in tre giorni e diverse ore notturne . Spero vivamente che la passione per la lettura non si esaurisca mai e intanto provvedo ad ordinare il nuovo AZAMI.
Recensione di Yvonne Pelizzari
Onorata di veder le mie recensioni presenti in questo interessantissimo sito.
Grazie Claudio