IL PIÙ CRUDELE DEI MESI Louise Penny

IL PIÙ CRUDELE DEI MESI, di Louise Penny ( Einaudi – marzo 2024)

È un giallo vecchio stile “Il più crudele dei mesi” di Louise Penny, terzo libro della serie dedicata all’ispettore Gamache che tuttavia, essendo autoconclusivo, può essere apprezzato anche da chi, come me, non ha letto gli altri volumi della serie. È ambientato a Three Pines, piccolo villaggio immaginario del Quebéc, tanto idilliaco quanto misterioso: nei giorni che precedono la Pasqua gli abitanti decidono quasi per gioco di invitare una sensitiva per fare una seduta spiritica alla vecchia casa degli Hadley, sede di un omicidio e di parecchie altre sventure, sperando di liberarla dalla maledizione che pare incombere su di essa. Qualcosa tuttavia va storto e uno dei partecipanti muore durante la seduta, apparentemente di paura.

Giunto sulla scena del crimine, l’ispettore Gamache scopre una moltitudine di segreti e di passioni ben celate dietro le relazioni apparentemente serene degli abitanti: del resto lui sa bene che l’assassino è sempre una persona normale che un bel giorno cede agli istinti più oscuri, lasciando spazio a un lato di sé di cui nessuno avrebbe mai sospettato l’esistenza. Mentre si accumulano gli indizi (molti dei quali fuorvianti) per risolvere il caso, Gamache deve lottare contro una feroce campagna diffamatoria che rischia di travolgere non solo la sua carriera ma la sua stessa famiglia.

 

 

Ed è soprattutto la tela che si sta tessendo contro di lui ad avermi tenuta in tensione da un certo momento in poi, facendomi superare la noia delle ripetute e accurate descrizioni che interrompevano continuamente il ritmo della narrazione. Anche se di solito preferisco storie più dinamiche e sin da subito cariche di suspense, l’intreccio perfetto e il finale inaspettato hanno ricompensato la tenacia con cui ho tenuto duro lungo la prima metà del libro, dove mi sembrava che non succedesse niente di davvero interessante. A lettura ultimata posso affermare che sorprendentemente la figura di Gamache, con il suo pacifico coraggio e la sua capacità di fare scelte difficili accettandone le conseguenze, mi è rimasta nel cuore.

Una lettura che consiglio a tutti coloro che amano i gialli che partono piano e acquistano spessore cammin facendo, con tanti personaggi ben caratterizzati e un finale davvero sorprendente.

 

Recensione di Cristina Quochi

 

 

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