
IL PIÙ DOLCE DEI TUONI, di Ivan Doig (Nutrimenti – maggio 2024)

Sto leggendo un po’ a caso i libri di Ivan Doig che vedono protagonista Morrie Morgan, avendo iniziato da Il canto del lavoro e poi continuando con questo che è l’ultimo della serie. Mi ero dimenticata, quando ho preso questo libro in biblioteca, che ce ne era un altro, La stagione fischiettante, che precede gli altri e che narra le vicende antecedenti all’arrivo a Butte del nostro Morrie.
In questo Il più dolce dei tuoni troviamo Morgan che sta rientrando a Butte dopo il viaggio di nozze con Grace, un viaggio durato all’incirca un anno in cui i due hanno gironzolato per il mondo spendendo una fortuna. Ma a Butte li aspettano varie novità: il loro bagaglio viene perso come era avvenuto a quello di Morgan al suo primo arrivo in quella cittadina, mentre i soldi stanno finendo e si pone quindi il problema della gestione della grande villa che il mitico bibliotecario Sandison ha deciso di donare loro dopo la morte della moglie Dora, riservandosi il ruolo di ospite di Grace e Morrie.
E ancora una volta Morrie si troverà coinvolto in prima persona nelle lotte sindacali dei minatori contro la potente e terribile società Anaconda, proprietaria della miniera di rame; diventerà così l’editorialista del giornale fondato dall’amico Jared, a cui lui stesso forgerà il titolo di Tuono, in onore di Shakespeare e del passaggio tratto da Sogno di una notte di mezza estate dove si narra di Ercole e di Cadmo citando “la discordia più musicale, il più dolce dei tuoni che mai avessi udito”. Morrie vivrà così alterne vicende di euforia e disagio ritrovandosi accanto gli amici di sempre, non solo Sandison e Jared ma anche la bella Rab e gli ex minatori adesso diventati uomini tuttofare, Griff e Hoop, ma soprattutto il fantastico Carestia Russa, il ragazzino che a suo tempo gli aveva fatto vincere una scommessa e che adesso lo mette nei guai ma poi lo aiuta a rimettere le cose a posto.
Ancora una volta Ivan Doig si rivela essere un grande scrittore, un ideatore di personaggi unici che entrano subito nelle simpatie del lettore, ed un cantore delle storie e delle lotte operaie del Montana, uno scrittore capace di farci commuovere ma sempre strappandoci anche un sorriso, con le sue simpatiche figure di ragazzini più o meno malandrini. Assolutamente da leggere, non solo la trilogia ma tutta la sua produzione
Recensione di Ale Fortebraccio
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