IL POPOLO DELL’AUTUNNO, di Ray Bradbury
Durante l’ultima settimana di ottobre, un luna park arriva in una fin troppo tranquilla cittadina americana: a prima vista sembrerebbe un innocuo assieme di attrazioni da fiera, circondato dall’immancabile aroma di zucchero filato, ma Jim e Will, due inseparabili amici tredicenni, si accorgono che l’arrivo delle giostre coincide con la scomparsa di alcuni cittadini.
Questo romanzo di Bradbury è un vero e proprio catalogo di ossessioni infantili, vissute attraverso gli occhi dei due protagonisti e reinterpretate, con una dolorosa e accorta lucidità del padre di uno di essi, del quale conosciamo i pensieri.
Ognuna delle figure che popola il romanzo è simbolo di una di queste ossessioni e si rivela la lettore con atteggiamenti, fatti e parole; tra tutte, la più inquietante è il padrone del Luna Park, in grado di conoscere e di suggerire agli uomini e alle donne della cittadina ogni paura, ogni desiderio, anche il più nascosto e di illudere e di distruggere, sfruttando insoddisfazioni e frustrazioni personali, chiunque pensi di sbarrargli la strada.
Questo enigmatico personaggio non rappresenta tanto il male, quanto la paura che del male ha ogni essere umano e solo sconfiggendo questa paura, quindi prendendo coscienza di se’, dei propri limiti come delle proprie capacità, sarà possibile per i due protagonisti, salvare se stessi e la cittadina.
Un romanzo particolare, scritto in una prosa lenta e malinconica, perfetta per l’atmosfera autunnale che questo romanzo evoca: adatto a lettori di ogni età.
Recensione di Valentina Leoni
Titolo presente nella Rassegna mensile dei libri – Agosto 2020
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