IL POSTO DEI MIRACOLI Grace McCleen 

IL POSTO DEI MIRACOLI, di Grace McCleen 

Judith McPherson è un’intelligente bambina di 10 anni, che vive col padre John, operaio in una fabbrica della città inglese in cui risiedono. La madre è morta poco dopo aver dato alla luce la figlia, per aver rifiutato le trasfusioni di sangue necessarie, a causa di complicanze sorte dopo il parto, per obbedienza al proprio credo religioso.
I McPherson fanno, infatti, parte di un gruppo religioso piuttosto rigido, che è mutuo e solidale tra i membri, ma anche con la gente che non vuole stare neanche ad ascoltarli quando li vede predicare lungo le strade della città.
La maggior parte dei loro insegnamenti proviene dall’Antico Testamento, per cui tutti i membri sono soggetti ad un rigore unico, soprattutto quando la domenica si riuniscono all’Adunanza.
Judith è però ormai abituata, per cui, nella sua giovane vita ha imparato a non temere l’austerità della religione, piuttosto, i suoi timori derivano da ciò che succede a scuola, a causa di alcuni compagni prepotenti, che ce l’hanno con lei, soprattutto perché ha un anno in meno, essendo anticipataria, in quella classe, grazie alle sue capacità più elevate rispetto ai coetanei.
Il secondo motivo, per cui viene presa pesantemente di mira da certi bulletti, è l’appartenenza alla sua religione e, in pratica, il semplice gusto di voler sopraffare chi è più debole. Tanto è vero che una domenica d’ottobre, durante l’Adunanza, Judith prega ardentemente che il giorno successivo accada qualcosa che le impedisca di andare a scuola, dove aleggia lo spauracchio della promessa del capo bulletto, Neil Lewis, che intende affogarla infilandole la testa nel wc. È chiaro che l’unico modo per sfuggire a questo sopruso è il non recarsi a scuola, ma come? A suo padre non ha il coraggio di dirlo…
Intanto, grazie alla sua fervida fantasia, Judith ha costruito un paesaggio, nella sua cameretta, provvisto di persone, alberi, monti, fiumi e case, solo con materiale di scarto. Lei lo chiama Terra dell’Adornamento e prega Dio perché succeda qualcosa…
Guardando fuori dalla finestra e ritenendo che l’aria sia abbastanza fredda da poter far fioccare, arricchisce il suo paesaggio immaginario di zucchero, farina e pezzetti di cotone a mo’ di neve sperando, chissà perché, che anche nella realtà si verifichi il medesimo fenomeno atmosferico.
Poi, sente una voce. È la voce di Dio (o è solo la sua fantasia?), che la esorta a continuare, ma la sente solo lei. Si addormenta e…
Appena sveglia – la mattina successiva – Judith si rende conto che la sua preghiera è stata esaudita: nevicherà, infatti, per diversi giorni, impedendole di andare incontro al più pauroso dei destini.
Varie vicissitudini sono poi descritte nelle pagine seguenti, che non riporto. Ricorderò solo, che in seguito a questo primo evento, Judith saprà di avere un potente potere conferitole dal suo Dio, di cui è divenuta strumento. In pratica, dall’imprevista nevicata in poi, la bambina sarà in grado di compiere miracoli preparandoli in anticipo nel suo mondo in miniatura a cui continua, indefessa, a metter mano.
Grazie a questo, certe ingiustizie, certi soprusi vengono affrontati a suo favore, sempre con l’aiuto di Dio, ma a un prezzo preciso…
Il romanzo è provvisto di alcuni colpi di scena che ravvivano il racconto, fatto da Judith in prima persona, ma la lettura l’ho svolta con uno stato d’animo alternante tra la pura noia e l’interesse per come andava a finire.
La noia è arrivata perché questo romanzo era a sfondo religioso. Infatti, contiene perfino dei passi tratti dall’Antico Testamento. Per fortuna, si riprende un po’ quando vengono narrate le vicissitudini dei bambini a scuola e fuori: i dispetti e le piccole rivincite, che il più vulnerabile, a volte, può ottenere, pur senza muovere un dito.
Però ho fatto davvero una gran fatica a portarlo a termine nonostante il testo sia scorrevole, piacevole e, a tratti, perfino comico.
Con un titolo del genere e con l’accenno di trama letta nel risvolto di sovracoperta, mi aspettavo ben altro che un libro religioso. Mi era sembrato piuttosto un romanzo di fantasy. Invece, che delusione!
Recensione di Lena Merlina 

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