IL PRINCIPE DEL MONDO, di Antonio Monda
Lo scrittore Antonio Monda è da un po’ che scrive romanzi su New York, sua città di adozione dove, tra le altre cose, ha una cattedra universitaria.
L’ultimo è una vera e propria perla letteraria che dà ampio respiro al romanzo storico contemporaneo.
Nei primi anni 20 si conclude il più grande affare cinematografico di sempre, Sam Warner compra per quattro soldi il Vitaphone, sistema che garantisce il sonoro ai film, da una Paramount ridotta sul lastrico dalla improvvisa morte dell’unica sua stella, Rodolfo Valentino. Il libro parte con l’attesissimo evento della prima di “The jazz singer”, primo film sonoro in assoluto.
È una partenza efficace quella scelta perché in quegli anni si intrecciano storie di politica, finanza e malaffare degne della migliore sceneggiatura.
E la prospettiva scelta è quella del “dietro le quinte” data dall’anonimo Jacob Singer, assistente prima di Sam Warner e poi di Joseph Kennedy.
Erano gli anni in cui sul ring un pugile ebreo umiliava la genetica ariana…quando la nobile arte non poteva non esserlo di più.
Il racconto dell’incontro è pura poesia sportiva contaminata solo dai personaggi che assistevano ai piedi del ring. Bastava alzare lo sguardo per “ammirare” magnati dell’alta finanza, con mogli e amanti sfacciatamente al seguito, gangster di bassa e alta influenza, Al Capone e politici fianco a fianco…e il fato non centra nulla!
Ma il ritratto più impietoso Jacob lo riserva a Kennedy, il capostipite della più grande famiglia americana. Omofobo, antisemita, filonazista, cinico e tremendamente implicato nel malaffare. A lui si rifà il titolo di questo libro scomodando direttamente Nostro Signore che così appella il diavolo.
Ho amato profondamente questo romanzo perché è stato capace di evocarmi i racconti di mio nonno, di quando mi parlava di suo padre, emigrato proprio in quegli anni in quella terra. Mi è sembrato di vederlo con i miei stessi occhi, e chissà quanti stracci vecchi avrà raccolto per quelle strade per poter comprare la terra sulla quale ancora abito con la mia famiglia. È il bello delle radici, ti nutrono nascondendosi ai tuoi occhi e solo una memoria grata può manifestarne la presenza.
Vi lascio dicendo che questo è un libro che regalerei a una persona a cui tengo molto.
Recensione di Antonio Trotta
IL PRINCIPE DEL MONDO Antonio Monda
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