IL PRINCIPE OTTO, di Robert Louis Stevenson
Terzo appuntamento con i romanzi di Stevenson, e stavolta tocca a quest’opera, nelle intenzioni dell’autore una commedia brillante e una storia d’amore, con protagonista un giovane principe dai modi garbati ma del tutto inadatto sia a governare che a tenere unita la propria famiglia, vista l’infedeltà della moglie, due problemi che rischiano seriamente di rovesciare il suo dominio in favore dei cospiratori. Il finale poi si rivelerà tutt altro che scontato e al di là di qualsiasi aspirazione.
Con questo romanzo, per certi versi più riflessivo e meno “avventuriero” dei precedenti Stevenson si concentra più sui sentimenti del protagonista e sul suo tentativo di riconquistare il cuore della moglie, spesso trovandosi in situazioni di difficile soluzione, in una Germania di invenzione, carica di passione letteraria e di inquietudine sentimentale. A mio avviso meno brillante delle precedenti, questa favola ha comunque un suo fascino intrinseco e merita di essere letta proprio per il suo essere insolita, per conoscere alcuni aspetti meno noti della prosa sempre affascinante di un grande scrittore e per misurarsi ancora una volta con il suo grande talento narrativo e con la sua inventiva mai banale.
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