IL RAGAZZO CHE LEGGEVA MAIGRET, di Francesco Recami
Ogni tanto un libro più “leggero” va letto fosse solo per rilassarsi e magari prepararsi a letture più impegnative. In questo senso questo libro è ottimale. L’ho voluto leggere incuriosito dal titolo, da grande estimatore di Simenon. Di Recami, inoltre, ho letto tutti i vari libri e racconti brevi della saga della “casa di ringhiera” e so cosa aspettarmi.
E’ una storia abbastanza semplice di un ragazzino, accanito lettore di romanzi polizieschi, che si trova a condurre una sua indagine su una persona scomparsa e forse assassinata quasi sentendosi impersonato nello stesso Maigret. Addirittura amici e compagni di scuola lo chiamano proprio con quel soprannome tanta è la sua immedesimazione nel personaggio.
La cosa carina è che tutto il romanzo non è altro che un viaggio nell’universo del celebre commissario e situazioni e luoghi che il ragazzino incontra hanno il nome e l’atmosfera di alcuni dei più celebri libri di Maigret e ogni capitolo coincide con uno dei romanzi cui Recami si ispira liberamente.
Ecco quindi La chiusa numero 1, il cane giallo, l’osteria da due soldi, la casa delle tre vedove, i testimoni reticenti ecc. ecc. Per chi, come me ha letto e riletto tutti i Maigret è un po’ come passeggiare nel giardino di casa.
Evidentemente l’autore è lui stesso un grande appassionato e intenditore dei romanzi di Maigret e il libro è un tributo a questa passione.
Una lettura semplice, lineare, non priva di colpi di scena, come nello stile di Recami. Due-tre ore di relax.
Recensione di Stefano Benucci
Commenta per primo