IL REGNO, di Emmanuel Carrère
Emmanuel Carrère potrebbe scrivere su qualsiasi argomento e desterebbe sempre la mia curiosità e, ne sono sicuro, sarebbe in grado di avvincermi sempre e comunque.
In questo libro investiga sulle origini del cristianesimo da ex credente e lo fa in modo magistrale, mischiando verità storica e leggenda con l’aggiunta di elementi di plausibile invenzione letteraria. Ne esce un mix equilibrato e avvincente che si legge come un romanzo storico e che catapulta il lettore, come solo i grandi narratori sanno fare, in un’poca remota e in vicende fitte di mistero.
La prima parte ha il carattere di una confessione, nella quale Carrère narra di quando fu un credente appassionato e di come questa passione religiosa lo ha ad un certo punto abbandonato lasciandolo comunque pieno di interesse verso la figura del Cristo e inducendolo poi a rivestire i panni dell’investigatore per indagare sulla sua figura e soprattutto sul come nacque il culto che lo ha venerato per secoli.
In primo piano ci sono le figure di Paolo, le cui lettere sono gli scritti cristiani ritenuti tra i più antichi, e quella di Luca, autore di un Vangelo ma anche degli Atti degli apostoli, di cui molto si parla in questo libro e da cui molto si attinge.
Da sempre le narrazioni più avvincenti sono quelle che riguardano fatti di cui tutti hanno conoscenza ma che in pochi effettivamente ce l’hanno in modo pieno e approfondito e questo è un caso emblematico, di qui lo stupore di fronte ai molti fatti raccontati e la soddisfazione che si percepisce nel proseguire la lettura.
Insomma, un libro da consigliare a credenti e non credenti perché ciò che conta qui è l’amore verso una scrittura sapiente, verso una conoscenza più piena di fatti che si conoscono in modo superficiale, senza alcuna pesantezza ma con il carattere coinvolgente delle opere di narrativa, pur non essendo assolutamente un romanzo. Per me è stato veramente appassionante.
Recensione di Salvatore Nannarone
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