IL SECOLO BREVE, di Eric J. Hobsbawm
Terminata la lettura di queste 720 pagine, sono un po’ esausta ma grata a Eric Hobsbawm per avermi aiutata a collegare ed approfondire fatti storici che conoscevo in modo episodico e talvolta approssimativo.
Il saggio è… fermi, non passate oltre, vi prego, collegando il termine “saggio” con noia!
La storia del secolo breve – fatta eccezione per i milliennals- ci riguarda tutti.
Tutti lo abbiamo attraversato, con percorsi più o meno lunghi e molti di noi vi hanno speso i migliori anni della propria vita.
Tuttavia non si può dare per scontato che solo mediante le esperienze personali possiamocredere di conoscerlo.
Perché ” secolo breve” viene da chiedersi come prima cosa?
Eric Hobsbawm è uno storico inglese di formazione marxista, ma non lasciatevi ingannare da questo : la sua analisi è lucida ed
equidistante, basata su documenti e testimonianze, ha perfino l’umiltà di chi dice: “Ho potuto verificare fino a questo punto, di più non so”.
Con la sua scorrevole prosa, egli prende in considerazione il periodo dal 1914 (1°guerra) al 1991 (crollo dell’ Unione Sovietica) sostenendo che i fatti avvenuti in quel periodo non presentano soluzione di continuità e sono collegati da fili spesso invisibili all’apparenza.
La rottura col passato quindi avviene con la 1° guerra mondiale : da quel momento infatti i conflitti presentano caratteristiche nuove in confronto coi secoli precedenti.
Molto interessante il confronto fra le guerre e l’approfondimento di fenomeni quali il nazismo e il fascismo.
Però, essendo la materia pressoché sterminata mi limito ad evidenziare la struttura del libro ed a enumerare – o poco più – gli argomenti
trattati.
Il secolo breve viene diviso in 3 fasi :
Recensione di Ornella Panaro
IL SECOLO BREVE, di Eric J. Hobsbawm
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