IL SEGGIO VACANTE J.K. Rowling

IL SEGGIO VACANTE, di J.K. Rowling (Tea – febbraio 2023)

 

Ma chi può tollerare di sapere quali stelle sono già morte? pensò guardando il cielo notturno; c’è qualcuno al mondo che possa sopportare di sapere che lo sono tutte?”

Premessa.

Dopo la saga con i sette volumi di Harry Potter (conclusasi nel 2008) io non ho volutamente letto questo romanzo della Rowling, perché era una sorta di tradimento, lei per me era la mamma di Harry & company, non potevo e non volevo immaginare cosa avrebbe potuto scrivere del mondo dei babbani

Il seggio vacante” di J.R. Rowling è uscito nel 2012, ma l’ho ignorato. Nel 2016 è uscito l’ottavo volume del maghetto, “La maledizione dell’erede” ambientato i famosi diciannove anni dopo, e quello l’ho preso e letto subito, perché con lui tornavo ad Hogwarts.

 

 

Nel 2014 poi cominciò la saga di gialli col protagonista Cormoran Strike, che la Rowling firmò (e firma tutt’ora) sotto lo pseudonimo di Robert Galbraith. Anche quelli li ho comprati e letti tutti, perché sotto un altro nome potevo godere della sua scrittura eccellente.

Fine della lunga premessa.

Quest’anno ho trovato su una bancarella, in regalo insieme a tanti altri, questo libro. E allora l’ho preso. E ho fatto bene. Anzi mi chiedo, adesso, perché abbia aspettato così tanto.

Il seggio vacante“, oltre cinquecentocinquanta pagine è intenso, potente, molto bello, un romanzo corale. In un paesino inglese, Pagford, che è lo spaccato della società attuale, le problematiche, i dissapori, i dolori e le frustrazioni di svariati personaggi, quasi tutte famiglie con figli, tirano fuori il peggio che c’è dentro di noi. I rapporti tra genitori e figli, le conflittualità, la violenza domestica, il bullismo, i tradimenti. L’emarginazione. Un romanzo tosto, severo. I giochi di potere, le sofferenze. Il ceto medio, la povertà, la diversità. Potrebbero sembrare fin troppi gli ingredienti del romanzo, invece fila tutto perfettamente, non c’è nulla di troppo, non è un groviglio di vite ed emozioni, è l’intreccio delle esistenze degli abitanti di Pagford ed è perfetto.

 

 

L’inizio è un po’ lento, bisogna imparare a conoscere e riconoscere tutti i personaggi e a collocarli fisicamente e psicologicamente, ma poi scivola via che è una bellezza. E le ultime duecento pagine inchiodano al libro chi legge. Doloroso e graffiante.

 

Recensione di Lauretta Chiarini

IL SEGGIO VACANTE J.K. Rowling

 

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