IL SEGRETO DEL BOSCO VECCHIO, di Dino Buzzati
Recensione 1
Un vecchio colonnello eredita una proprietà in montagna e scopre che sui suoi terreni vivono i geni del Bosco e che può stringere un accordo con il perfido Vento Matteo, capace di flagellare la vallata col suo soffio.
Il colonnello vorrebbe liberarsi del nipotino, per mettere le mani sulla sua parte di eredità, ma dopo un’avventura nel Bosco i suoi sentimenti cambiano.
Il segreto del Bosco Vecchio è un racconto allegorico, dai toni fiabeschi e costituisce una delle prime prove narrative di Buzzati, scrittore dalle indubbie capacità evocative che utilizza per raccontare con delicatezza una storia di redenzione e infanzia: la prima, sempre possibile dopo la caduta, è rappresentata dalla catarsi del Colonnello, la seconda è invece vista come un mondo meraviglioso, ma destinato a chiudersi e a perdersi per sempre, nel passaggio alla maturità, descritto come un evento triste ma inevitabile.
Una lettura molto particolare e veloce ma che necessita di un po’ di tempo per essere assimilata, in quanto le parole dello scrittore cominciano a parlare al cuore del lettore quando tornano in mente, proprio come l’eco di qualcosa che è stato bello ma ormai finito.
Consigliato a lettori di ogni età.
Recensione di Valentina leoni
Recensione 2
“ il colonnello Sebastiano Procolo venne a stabilirsi in Valle di Fondo nella primavera del 1925. Lo zio Antonio Morro, morendo, gli aveva lasciato parte di una grandissima tenuta boschiva a dieci chilometri dal paese”
Comincia così “il segreto del bosco vecchio” di Dino Buzzati. Il vecchio Sebastiano, uomo d’armi, tutto d’un pezzo, si insedia pesantemente nella nuova proprietà e cerca immediati proventi con lo sfruttamento del bosco. Cerca anche di sbarazzarsi in qualche modo del nipote co-erede della immensa proprietà. Il colonnello Sebastiano Procolo però non ha fatto i conti con la magia di quel luogo e con la capacità delle forze della natura di trasformare il suo carattere rude e solitario fino alla completa redenzione.
Questa la trama in estrema sintesi ma la parte migliore di questo breve romanzo è nell’atmosfera magica che ti avvolge durante la lettura. Personaggi da favola si manifestano e interagiscono con gli uomini ed in particolare con il nostro Procolo. Conosciamo così i saggi e misteriosi “geni” che rappresentano la vita dei grandi alberi, i piccoli animali del bosco che parlano con Sebastiano, gli stessi venti che palesano sentimenti umani e sono capaci di lottare fra loro per il dominio della valle ed anche di nascere e morire come il vento Matteo amico e complice di Sebastiano Procolo.
Buzzati, come al solito, è bravissimo e confeziona un romanzo delizioso che si legge tutto d’un fiato e che lascia aperte molte riflessioni anche sui temi della protezione dell’ambiente di cui certamente, al tempo in cui è stato scritto il libro, c’era meno consapevolezza. La particolarità del libro sta nel fatto che le numerose tematiche e riflessioni esistenzialiste tipiche di questo grande autore sono inserite in un testo scorrevole e in una trama piacevolissima.
Un libro adattissimo anche ai bambini. Una grande novella.
Consigliato
Recensione di Stefano Benucci
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