IL SENTIERO DELLA SPERANZA, di Dominique Manotti (Sellerio)
Ho acquistato questo libro per caso, solo perché mi risultava simpatica la biografia dell’autrice.
Pensavo fosse un giallo e invece il noir è solo un pretesto per presentare al lettore la realtà socio-politica della Parigi del 1980. Una realtà che si intreccia coi movimenti politici turchi e la rivoluzione iraniana del ’79, coi clandestini e l’eroina, il lavoro nero e la prostituzione.
I fatti storici si uniscono a quelli fittizi e non si riesce più a distinguerli, ma ciò che importa è l’aria che si respira mentre si legge il libro, l’aria è autentica. Il contesto è reale ed è altrettanto reale la violenza, sia quella “legittima” che quella eversiva.
Nel complesso è un libro piacevole, dove l’indagine poliziesca diviene secondaria, ciò che conta sono i personaggi così corrotti dalla vita o dal potere, nessuno è puro, neanche i cosiddetti “buoni”.
Di Emanuele Marino
Commenta per primo