IL SUCCESSO DELLA RASSEGNAZIONE: STONER, di John Williams
ATTENZIONE, c’è un minimo di SPOILER
Se scopo di un bel romanzo è suscitare un’emozione nel lettore, allora questo è un bel romanzo. Ma l’emozione in questione è la rabbia. Stoner è un personaggio per cui faccio fatica a provare empatia, nonostante le sue sfortune, che sfortune non sono ma conseguenze della sua ignavia.
Stoner è un animo gentile, fatalista, rassegnato, eppure questa sua rassegnazione rende infelice lui e le persone che lo circondano. Accetta il matrimonio con una donna odiosa e instabile; lascia che questa donna faccia di sua figlia un’infelice; rinuncia al vero amore, si lascia maltrattare sul lavoro….
Trova gioia solo nel mondo fittizio della ricerca letteraria, ma rinuncia alla vita e soprattutto rinuncia a fare la differenza nella vita delle persone che lo hanno conosciuto.
Non sceglie, subisce… o sceglie di subire. Il libro è ben scritto, e proprio per questo mi lascia amareggiata e mi ritrovo ad immaginare una vita alternativa in cui Stoner scelga di non fare lo zerbino, prenda in mano la sua vita e lotti per la sua felicità. Se mi è piaciuto il libro? Non lo so!
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