IL VALORE AFFETTIVO, di Nicoletta Verna
Bianca ha sette anni quando la “disgrazia”, in cui sua sorella Stella perde la vita, devasta e travolge lei e la sua famiglia.
Niente sarà più come prima: la madre si lascerà macerare dal dolore, e diventerà l’ombra disperata della donna che è stata. Il padre tenterà, con fatica, di gestire la famiglia e la malattia della moglie. Bianca si sentirà come se nessuno badasse più a lei, e avvertirà il precipitare su di sé del sentimento della colpa di chi sopravvive, insieme all’oscura sensazione di responsabilità nella “disgrazia” e al desiderio di ricostruire e di restituire, per sé e per i genitori, quello che la scomparsa della figlia primogenita ha distrutto.
Quando Bianca, studentessa universitaria, conosce Carlo, giovane professore e promettente cardiochirurgo, rivede in lui i tratti del carattere di Stella: il desiderio di aiutare gli altri, di “aggiustare” situazioni dolorose e complicate.
Quello che però spinge Bianca alla devozione verso Carlo, all’annullamento di sé in suo favore, sono i suoi tratti somatici: la somiglianza fisica con Stella spinge Bianca a costruire un macchinoso e rischioso “piano di riparazione”, nel disperato tentativo di essere riconosciuta infine dalla madre come una cosa buona, che produce cose buone.
Bianca incontrerà difficoltà concrete ed emotive, che metteranno a dura prova il suo bisogno di controllo di sé e delle situazioni. Gli intoppi del piano però, inaspettatamente, rimescoleranno le carte e apriranno nuovi scenari.
Un libro che consente di sondare in profondità le tematiche del lutto e della perdita, della colpa e del desiderio di riparazione.
Un romanzo che ha a che fare col diventare adulti e aspiranti genitori a nostra volta: nel percorso per riproduci, dobbiamo venire a patti con i vissuti della generazione che ci ha preceduti, riattivando desideri e conflitti dell’infanzia. E, qualche volta, ciò è occasione per aprire strade mai battute.
Recensione di Roberta Portelli
IL VALORE AFFETTIVO Nicoletta Verna
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