ILPASSAPAROLADEILIBRI.IT ha intervistato Simona Dei, Presidente dell’Associazione letteraria Giovanni Boccaccio
Come sei arrivata alla direzione artistica del Premio Boccaccio? Vuoi raccontare il tuo percorso ai nostri lettori?
Mi emoziona il nome direttore artistico, grazie per questa definizione: nel 2006, quando se n’è andato mio padre che fu uno dei suoi fondatori, mi sono avvicinata al Premio Boccaccio dichiarandomi disponibile a dare una mano ad organizzarlo e sono diventata Presidente nel 2011. Da allora è diventato il mio compagno di viaggio di ogni primavera ed estate.
Come vengono selezionati gli autori candidati al Premio?
La Giuria è del tutto libera nella scelta: individua candidati che, nella loro modalità espressiva e capacità comunicativa, ricordano le caratteristiche di Giovanni Boccaccio, ovvero la profonda sincerità, il coraggio di comunicare idee in modo chiaro, l’ ironia e la libertà di trattare anche temi difficili e delicati, il tutto espresso in un linguaggio comprensibile e corretto.
Quando li giurati hanno trovato l’accordo, i candidati vengono contattati ed informati della scelta e, solo se garantiscono la presenza a Certaldo nel giorno della premiazione, viene loro assegnato ufficialmente il premio.
Perché quest’anno non è stato assegnato il riconoscimento all’autore internazionale?
L’emergenza sanitaria ha reso difficili gli spostamenti internazionali e quindi impedisce agli scrittori non italiani di essere considerabili per il Premio: in accordo con la Giuria, abbiamo fatto una sola eccezione nel 2020 per non interrompere la tradizione del premio ma così non abbiamo potuto conoscere personalmente Fernando Aramburu e quindi vivere a fondo il Premio.
Verrà ripristinato?
Al momento non saprei dirlo, per ora l’idea è quella di scegliere il personaggio che, indipendentemente dalla nazionalità, meglio risponda alle caratteristiche “boccacciane” che ho elencato prima.
In questa edizione del Premio è stato istituito il Premio Etica della Comunicazione: qual è la sua storia e perché avete deciso di istituirlo proprio quest’anno?
Questo Premio fu proposto da Sergio Zavoli ed assegnato la prima volta a Gian Arturo Ferrari nel 2020: il Presidente della Giuria voleva dare valore a chi nel suo lavoro di scrittore, giornalista, comunicatore, si fosse sforzato in modo particolare a garantire rispetto, senso di responsabilità, impegno civile, attenzione all’altro.
Mai come in questo periodo storico chi mostra queste attitudini fa una scelta coraggiosa, perché si contrappone a demagogia, esagerazione, esasperazione dei toni e quindi merita di essere premiato.
Secondo te, quali sono le caratteristiche di un lettore oggi? Sono diverse rispetto al passato?
Oggi, come ieri, lettore è chi lascia la propria dimensione ed entra in un’altra storia, annusando e stropicciando gli angoli delle pagine, tenendo il libro in mano come un gioiello intarsiato per paura di romperlo oppure ascoltandone la lettura mentre fa footing, rubando le ore alla notte per arrivare alla fine prima possibile, rimanendo sempre cosciente della complessità del mondo e delle infinite possibilità di osservarlo da punti di vista differenti.
Oggi, il ruolo delle reti sociali come Facebook o Instagram è un dato di fatto impossibile da ignorare, eppure in molti faticano ancora a legittimarlo in campi come quello dei libri e della lettura: secondo te lettura e reti sociali possono convivere in modo sinergico o è fatale che si escludano a vicenda?
Possono e devono convergere in modo tale da generare un confronto che non sia uno scontro.
redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it
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