Intervista a Corrado e Michele della Libreria VIAGGERIA 

Intervista a Corrado e Michele della Libreria VIAGGERIA  (Trento)

Interviste alle Librerie  75

 

Parlateci di voi. Chi siete e quando nasce la vostra attività?

La Libreria Viaggeria è nata alla fine del 1996.

In quegli anni, nel centro storico della città, era molto attiva un’edicola estremamente fornita, La Rivisteria. Lì, si potevano trovare testate da ogni parte del mondo ed era diventata un punto di riferimento importante per il movimento culturale di Trento. La Rivisteria, nella seconda metà degli anni novanta, iniziò ad inserire alcune guide turistiche tra le tante riviste presenti sugli scaffali e l’interesse per quel tipo di editoria si fece sempre maggiore. Da lì all’idea di aprire un negozio specializzato, il passo fu breve. Nei primi anni, la piccola sede della Libreria Viaggeria fu in Piazza Duomo per poi trasferirsi, alla fine del 1999 nei locali di Via San Vigilio dove, ancor oggi, opera.

La proprietà passò, alla definitiva chiusura de La Rivisteria nel 2015, a noi, i due fratelli Corrado e Michele.

Michele

 

Corrado

 

 

Che tipo di lettori frequenta la vostra libreria?

Ci piace pensare che, prima di essere una libreria, la Viaggeria sia un punto di incontro e un porto sicuro; un luogo all’interno della quale le persone si possano incontrare, nel quale possano sentirsi a proprio agio e possano scambiare opinioni e, perché no, stati d’animo.

Qui, si viene accolti da un sorridente abbraccio, fatto di ascolto e consigli su misura. Chi entra in negozio cerca la proposta narrativa da chi i libri li legge e sa cosa tiene in bottega o il materiale adatto ad accompagnare il viaggio che si sta per intraprendere. Per molti, semplicemente, la Viaggeria è l’estensione della libreria di casa, dalla quale pescare il libro giusto per quel momento e noi le persone che quella libreria cercano di tenerla sempre in ordine e che quel libro te lo porgono.

 

Lettori si nasce o si diventa?

Per molti anni abbiamo pensato che lettori si nasca ma la Viaggeria ci ha insegnato che buoni (buonissimi, talvolta) lettori lo si possa diventare. L’educazione alla lettura spesso ha solo bisogno di una guida attenta. Negli anni abbiamo visto nascere talmente tanti lettori da aver perso il conto. Proporre il primo romanzo a qualcuno e vederlo, poi, tornare, sempre più bisognoso di tuffarsi in una nuova storia è, probabilmente, una delle più grandi soddisfazioni del nostro lavoro.

Tra i nostri clienti c’è anche chi, grazie alla lettura, ha smesso di fumare; è un uomo di mezza età che, nella vita, mai aveva letto un libro. Iniziò rubando un romanzo alla moglie e leggendone un paio di pagine ogni qual volta il desiderio di accendere una sigaretta si fosse fatto sentire. Oggi, non ha più il pacchetto in tasca ma, sempre, un volume sottobraccio.

 

 

 

Essere librai nel 2024: che cosa è cambiato nel mestiere del libraio e nel ruolo del lettore, negli ultimi anni?

Negli anni sono sicuramente cambiati gli strumenti con i quali lavorare: una sempre maggiore digitalizzazione e consegne più rapide da parte dei fornitori che permettono di ridurre il peso del magazzino e noi abbiamo cercato di restare sempre al passo coi tempi. La Viaggeria non è mai stata un essere inanimato ma una realtà in continua evoluzione, che si muove, si muove col mercato, introduce e abbandona, si plasma sulle esigenze della clientela e sul nostro entusiasmo. Forse, il nostro piccolo segreto sta proprio tutto qui: abbiamo in esposizione ciò che ci piace, ciò che amiamo. E ciò che amiamo è anche ciò che proponiamo.

Tutto, però, non si può conoscere. E il ruolo di chi frequenta questa piccola bottega è anche quello di partecipare allo scambio; uno scambio di idee, di titoli. Se il bacino di conoscenza e scoperta fosse solo il nostro, il negozio avrebbe avuto, probabilmente, vita breve. Il fermento e le novità continue sono frutto di ascolto e dialogo continuo con l’altro e il “suo mondo” di lettore. Attingono i clienti da questo nostro pozzo, attingiamo noi dai loro.

 

 

 

Lettura e reti sociali: che cosa ne pensate di questo binomio? Si può essere “social” continuando a essere lettori? Quanto e come siete presenti sulle reti sociali e che impatto hanno queste sulla vostra attività?

Il mondo, così come il commercio, sono in continua evoluzione e i social, in questo, stanno giocando un ruolo fondamentale. Sono una vetrina, una vetrina importante. Riteniamo che non ci si possa sottrarre dall’utilizzarli; ne vanno, però, soppesati bene costi e benefici. Seguire Facebook e Instagram ( i due social ai quali è iscritta la Viaggeria) richiede impegno e costanza; impegno e costanza che cerchiamo di mettere in campo anche grazie alla collaborazione di un giornalista del posto. Spesso ci siamo chiesti quale sia il punto di equilibrio tra investimento (anche in termini di tempo impiegato) e benefici ottenuti in visibilità. Ecco, riteniamo che proprio il raggiungimento di  questo stato di equilibrio sia la soluzione migliore per un’attività come la nostra. Non sappiamo ancora se noi l’abbiamo raggiunto ma cerchiamo di avvicinarci quanto più sia possibile…

 

Nel nostro gruppo ci sono titoli che ormai hanno raggiunto lo stato di “libri di culto” o veri e propri tormentoni, come I leoni di Sicilia e La portalettere, per citarne alcuni, non sempre a causa della loro qualità artistica ma grazie, soprattutto, a un passaparola costante sulle reti sociali: quali sono i titoli il cui successo vi ha maggiormente stupito e che idea vi siete fatti del motivo di questo successo?

Nella nostra realtà, una realtà fatta di pochi titoli selezionati direttamente da noi, non c’è molto spazio per libri frutto di un passaparola che si alimenta solo sui social. Riteniamo che i lettori siano molti e, fortunatamente, non omogenei. Può essere apprezzato un racconto che, pur non godendo di un’eccelsa qualità artistica, sappia trasmettere forti emozioni e coinvolgere il lettore al punto di permettergli di entrare in un mondo altro. Al contrario, una trama povera, può essere sorretta da una scrittura straordinaria. Difficilmente un libro potrà essere universale nel gradimento dei lettori (e meno male…). Da librai, pensiamo sia importante capire quale possa essere il libro adatto ad una persona e proporlo, indipendentemente dal successo riscosso sui social.

 

 

 

Qual è il titolo che, secondo voi, diventerà il prossimo “tormentone”?

Non abbiamo idea di quale sarà il prossimo inaspettato successo letterario ma, come tanti lettori, siamo curiosi di scoprirlo e, perché no, se fosse un libro secondo noi meritevole d’essere consigliato, proporlo.

 

In molti, sul nostro gruppo FB, si lamentano del fatto che è diventato molto difficile invogliare alle lettura i giovanissimi: in base alla vostra esperienza è vero che i ragazzi leggono sempre di meno? Esiste una strategia che scrittori, librerie, case editrici o chiunque abbia a che fare con giovani lettori potrebbe utilizzare per interessarli di più?

Non siamo così sicuri che i giovani leggano meno. Al di là delle statistiche, dal nostro piccolo osservatorio abbiamo potuto notare come, in quasi trent’anni di attività, ci sia stato un costante, naturale e, al tempo stesso,  straordinario ricambio generazionale. Certo, vivere in un contesto familiare nel quale la lettura ha un peso importante aiuta, così come, probabilmente, molto possono fare gli insegnanti cercando, nel percorso scolastico, di lavorare avvicinandosi quanto più possibile al mondo dei ragazzi.

 

 

 

Come vi ponete nei confronti della lettura digitale? La considerate una risorsa o una minaccia per la vostra attività e per il futuro dell’editoria?

La lettura digitale è una realtà che, oramai da diversi anni, convive con la lettura su carta. Sempre di lettura si tratta e non la riteniamo assolutamente una minaccia. Siamo curiosi di vivere il futuro dell’editoria…

 

Consigliate tre libri (editati negli ultimi anni), secondo voi imperdibili, ai nostri lettori, motivandone la scelta.

 

Canto di una donna libera – Jasmin Darznik – Piemme

Il romanzo che racconta la vita breve ma straordinaria di Forugh Farrokhzad, poetessa e intellettuale iraniana, vissuta a cavallo degli anni cinquanta. Una donna che, per come ha deciso di vivere e condurre la propria vita, è stata assunta a simbolo di un’idea di emancipazione in Iran

Tutto il blu del cielo – Melissa Da Costa – Bur

Come avremmo reagito se avessimo ricevuto a ventisei anni una diagnosi di Alzheimer, precoce e inevitabile. Il protagonista delle pagine del libro di Melissa Da Costa decide di fare un ultimo, incredibile viaggio, in van e a piedi nella natura francese, per raccogliere quante più immagini sia possibile, prima che la memoria lo abbandoni. Tutto il blu del cielo è un romanzo delicato e commovente sul senso dell’esistenza e sulla scoperta dell’altro.

La vita perfetta di William Sidis – Morten Brask – Iperborea

Attraverso il racconto della vita di William Sidis, matematico e linguista americano, vissuto all’inizio del novecento (la persona alla quale sia stato calcolato, seppur a posteriori, il più alto quoziente intellettivo mai registrato), impareremo a fare i conti col senso dell’aspettativa e con le conseguenze alle quali questa può portare, soprattutto se riposta in qualcuno sin dalla più tenera età.

 

redazione@ilpassaparoladeilibri.it

 

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