INTIMATICA, di Alessandro Perriello (BookaBook – gennaio 2022)
“Chi abita in solitudine è in genere molto più spiritualmente dotato di chi vive in branco. Sono i solitari a essere capaci di gesti magnifici che ci portano a consegnare alla morte una goccia di splendore. Chi non sa aiutare se stesso, in genere non sa aiutare neanche gli altri. Finge.
Fabrizio De André”
Mettetevi comodi, allacciate le cinture, fra poco si decolla.
Sarà un viaggio speciale, molto speciale. Sarà da brividi.
Non avete paura se all’inizio poteste percepire qualche fastidioso, incomprensibile turbamento.
Tranquilli, è necessario poiché la nostra destinazione è la terra che non c’è, la terra senza menzogna, la terra della verità.
E per giungere a essa bisogna attraversare il multiverso, dimensioni parallele fuori dallo spazio-tempo, quello che fluttua fra gli avvallamenti e le barriere della mente. Depressioni da superare, sbarramenti da abbattere. Dobbiamo attraversare il sangue, il dolore, il fango, l’umiliazione per toccare finalmente il suolo di “Intimatica”
Perriello ci presenta una storia speciale, la cronaca di un viaggio fuori dal corpo, fuori da tutto; un viaggio tridimensionale verso il passato, bipolare nel presente, proiettato in un futuro monopolare.
“How long is forever?
Sometimes, just one second”
Un viaggio Unico come lo è il personaggio, l’io narrante e confesso, il Piccolo Principe vessato e umiliato da mostri generazionali; la bionda Alice in attesa del suo Paese delle Meraviglie.
Dove il tempo è un domani mai arrivato (Tomorrow Never Came – Lana Del Rey. Sean Lennon).
C’è il pericolo, lo so me ne rendo conto, di perderci lungo questo viaggio fra i vapori allucinogeni, le sfumature oniriche, l’evanescenza del reale, se non siamo abituati ad ascoltare gli innumerevoli segnali della mente.
Potremmo perderci nei buchi neri dei ricordi, nelle galassie mentali, stritolati dall’ereda dell’immaginazione del nostro inerme protagonista immobilizzato da circuiti di controllo, ma con l’anima smaniosa di liberarsi dai suoi manipolatori. Resistete.
Condivideremo sensazioni, emozioni, ci muoveremo trascinati dal vento, esploreremo mondi. Attraverseremo case vegetali a strapiombo sul mare, castelli di cristallo aggrappati a scogli flagellati dall’oceano, ville protette da edera velenosa.
Fa paura tutto ciò? No, perché il premio è alto: l’amore di sé, in sé e per sé nella più profonda intimità.
Amare se stessi per cominciare ad amare sul serio, senza aver paura di aver giocato di nascosto con la bambole in quell’arido pezzo di cerchio chiuso. Realizzare la propria umanità in un mondo sintetico. E sapere, finalmente, di potere contare su se stessi: “qualunque cosa ci vuole, io sarò al tuo fianco baby ovunque.
Quando sei perso e solo ti porto a casa. Verrò per te. Qualunque cosa ci vuole” (trad. “Whateven It Takes, Belinda Carlisle)
E finalmente vivere, amarsi e saper amare sul serio, senza sprechi dolorosi e inutili.
E scrivere a caratteri cubitali:
l choosed to be happy!
Ecco, ora le sentite anche voi nell’aria le note della vostra canzone preferita?
Bene siete arrivati. Vi presento Gabriel.
Buona lettura.
“Intimatica esiste, ma è vero il contrario. Intendo, se tu sei qua, evidentemente questo posto c’è. Intimatica viene plasmata da chi ci arriva. È una Terra di Mezzo confinante con la Mente, la Realtà, la Follia e un sacco di cose. Non ti ho mentito. Posso giocare con le parole, ma non mentire, scusa intendevo che non è nella mia natura farlo” rispose Alice
Recensione di Patrizia Zara
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