IO & DONNA ELISA, di Renato Dalpiaz (Pagine – settembre 2024)
Siamo nel 1911 e Vincenzo Peruggia, un giovane imbianchino immigrato in Francia per cercare lavoro si trova un giorno a lavorare nel museo del Louvre: e qui vede lei, Monna Lisa, Elisa come la chiama lui, e qualcosa dentro di lui cambia, si crea un legame quasi onirico con quello sguardo e quel sorriso; sentendo poi dire che sia stata portata via dall’Italia da Napoleone si risveglia in lui un forte animo patriottico, fino a organizzare il progetto per cui passerà alla storia, rubarla e riportarla a casa!
Con quest’opera, narrata in prima persona dallo stesso Vincenzo, l’autore ci offre una ricostruzione romanzata-pur riportando fatti realmente accaduti- della vita di Peruggia, di come sia riuscito a impossessarsi del celebre capolavoro di Leonardo e di come sia finita la sua impresa, ma non c’è solo questo: nel romanzo infatti troviamo un’esaustiva rappresentazione della condizione degli italiani che si trovavano in Francia per necessità, con il disprezzo e lo scherno da parte sei lavoratori locali.
La prosa dettagliata consente al lettore di figurarsi ogni passaggio in tutti i suoi aspetti e la narrazione avvincente riesce a catturare e a trasmettere la tensione del protagonista e il suo rapporto morboso con la Gioconda.
Tirando le somme ci troviamo di fronte a un bel romanzo storico, ben scritto e coinvolgente, una bella occasione per rivivere, pur in forma romanzata, gli eventi che nei primi del 900 riguardarono una delle opere più conosciute e amate al mondo.
Recensione di Enrico Spinelli
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