ISOLA DI NEVE Valentina d’Urbano

Isola di neve

ISOLA DI NEVE, di Valentina d’Urbano (Longanesi)

 

ISOLA DI NEVE
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Recensione 1

Prima di questo libro avevo letto di questa scrittrice Il rumore dei tuoi passi, letto forse in un periodo in cui i romanzi di formazione mi avevano un po’ stufato. In questo secondo libro con cui mi sono cimentata si intrecciano due storie, ambientate in una isoletta del Mar Tirreno, chiamata Novembre, e su un isolotto vicino a questa, Santa Brigida, dove sorge un carcere di massima sicurezza; la prima delle due è collocata temporalmente tra l’estate e l’autunno del 1952, l’altra tra la fine del 2001 ed il 2005.

La prima è la storia dell’ incontro tra una giovane ragazza, soprannominata Neve, un po’ ribelle, un po’ maschiaccio, che va a pescare con il padre sobbarcandosi la maggiore fatica, con un detenuto del carcere di Santa Brigida, Andreas, un bravissimo violinista che la incanta con la sua musica. La seconda invece narra di Manuel, un giovane di 28 anni, i cui nonni erano di Novembre, dove lui ritorna in un momento di crisi della sua vita. Qui incontra Edith, una musicista che suona divinamente il violino e che è venuta sull’isola alla ricerca di una composizione proprio dell’Andreas della prima storia, scritta durante il periodo di carcerazione. Come si può immaginare le due storie sono destinate ad incrociarsi, anche se in maniera forse un po’ macchinosa.

Con un ritmo abbastanza serrato le due storie si alternano nel racconto mantenendo un equilibrio tra la parte più romantica e le tematiche più attuali, come l’abuso di alcol per sfuggire ai problemi, le violenze familiari, il sapere accettare i propri errori. Insomma un libro un po’intricato ma non banale, che si fa leggere con facilità e scorrevolezza.

Recensione di Ale Fortebraccio

 

Recensione 2

Manuel ha ventotto anni ma un’errore imperdonabile lo relega nell’isola di Novembre, sperduta nel Mediterraneo, dove vivevano i suoi nonni materni. La vita di Manuel è sconvolta dall’incontro con Edith, una giovane violinista tedesca, sbarcata nell’ isola col solo obbiettivo di trovare il violino appartenuto ad un giovane musicista tedesco: Andreas, che molti anni prima era stato prigioniero nel carcere di Santa Brigida ( isola antistante a Novembre). Il racconto si snoda su due linee principali quella della storia recente di Novembre e quella di Neve, giovane e povera pescatrice, che ha vissuto nell’isola negli anni cinquanta e che si era innamorata del prigioniero Andreas.

La storia d’amore tra Andreas e Neve è costellata da mille ostacoli, oltre alla detenzione del ragazzo, al rapporto conflittuale fra Neve ed il padre, alcolizzato e violento. L’inizio mi è sembrato lento poi la storia prende forma e appassiona il lettore. La giovane scrittrice riesce a mescolare vari generi: romanzo d’amore, giallo e noir. Una lettura veramente interessante.

Recensione di Anna Maria Tecca
ISOLA DI NEVE Valentina d’Urbano

L’isola dei tesori, dove gli animali sono preziosi

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