ISOLE, di Teresa Gammauta (Milena Edizioni)
Una donna. Una vita perfetta. Un modo di vivere impeccabile.
Una donna che, inconsapevolmente, ha indossato le famose maschere, tanto care a Pirandello, affinché la vita, il suo percorso sociale, potessero incastrarsi in maniera perfetta negli ingranaggi di una società pronta a dettare le crudeli regole di sopravvivenza.
E sì, è proprio così. La vita di Paola è socialmente esemplare, magnifica.
Ma cosa succede quando nell’incessante scorrere del tempo di questa esistenza meravigliosa l’ingranaggio interno s’inceppa?
Quando, tolta una delle tante maschere, in una frazione di secondo, Paola, intravede il suo vero volto? Quando la voce della sua coscienza le urla che sta mentendo a se stessa?
In uno stato di smarrimento, di interiore confusione Paola fugge per cercare di rinascere, prima che la sua falsa esistenza la uccida.
E, nella solitudine di un’isola, lontano da ogni legame terreno, circondata dal mare, Paola si spoglia di ogni forma di razionalità, sfalsando tutti i conti, gettando in aria le regole matematiche. Come una bambina, incosciente e smarrita, va alla ricerca di se stessa approdando come una zattera alla deriva.
Un romanzo breve ma profondo che si dipana in pagine che catturano parola dopo parola il malessere di una donna in rivolta contro i “protocolli” statici di una società noiosa e passiva.
Il tutto scritto con una disarmante leggerezza. Una prosa che si lascia pronunciare, seguire. Un libro da scoprire e da interpretare, di cui tutti possono godere. A volte, risulta un po’ ridondante, ma, tutto sommato, solo un peccatuccio.
Bella la storia d’amore, storia che “non avevo previsto”, che contribuisce alla sua rinascita.
“Doveva ormai accettare il fatto di non potersi più dare delle prospettive, neppure a breve termine. Sapeva che, per riavere il controllo del suo futuro, doveva rientrare in possesso del suo presente…”
Recensione di Patrizia Zara
ISOLE Teresa Gammauta
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