ITALIANA, di Giuseppe Catozzella
Ho appena letto “Italiana” di Giuseppe Catozzella, il romanzo storico edito da Mondadori, che racconta di Maria Oliverio, detta Ciccilla, moglie del capo brigante calabrese Pietro Monaco: unica donna nella storia patria a diventare brigantessa essa stessa e comandante di una banda tutta sua. Pietro, bracciante sveglio e consapevole, insoddisfatto della propria condizione era attratto degli ideali patriottici e socialisti del Risorgimento; Maria, tessitrice di estrazione contadina, intelligente e avida di letture, era stata educata ad amare Patria e libertà. Le loro affinità politiche saranno la calamita che ne suggellerà l’unione.
Questa avvenne proprio mentre il messaggio di Garibaldi accendeva nel popolo meridionale la speranza che l’unità d’Italia avrebbe sovvertito l’antico ordine sociale, realizzando l’agognata distribuzione di terre incolte ai contadini e l’emancipazione dei poveri e degli sfruttati. A unificazione compiuta, alla classe contadina toccò la cocente delusione che i padroni, passati nel frattempo dai Borbone ai Savoia, anziché cedere le terre incolte, avevano accresciuto gli antichi privilegi, diventando esponenti politici del nuovo corso, più potenti e arroganti di prima. Ne nacque una miscela esplosiva che ben presto sfociò in prepotenze e soprusi da parte dei potenti e in moti di ribellione, anche cruenta, da parte del popolo oppresso.
Da qui ebbe origine quel fenomeno che le truppe occupanti piemontesi definirono sprezzantemente brigantaggio. In realtà si trattava di bande fuorilegge, sì, ma con una finalità politica: pareggiare i conti con la storia, togliendo denaro ai ricchi per distribuirlo ai poveri. Di tutto questo ci parla l’autore, con uno stile chiaro, semplice e lineare, privo di quei moderni artifizi narrativi che spesso appesantiscono il racconto. Catozzella prende spunto da una storia che la nonna amava ripetergli quand’era bambino e che aveva come protagonista una giovane donna, della sua famiglia, finita a comandare una banda di briganti calabresi.
Le sue ricerche d’archivio e gli approfondimenti bibliografici, tradotti in prosa, oltre a rivelarsi gradevoli e coinvolgenti, danno un contributo originale alla comprensione di un fenomeno storico, il brigantaggio post-risorgimentale, che per oltre un secolo e mezzo è stato classificato dalla storiografia ufficiale come puro e semplice fatto criminale e niente più.
Ha vinto il Premio letterario Elba 2021
Recensione di Lelio Giannoni
ITALIANA Giuseppe Catozzella
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