JACK LO SQUARTATORE: LA VERA STORIA, di Paul Begg (Utet)
“Se c’è una cosa che distingue i delitti di Jack lo Squartatore da altri crimini simili è la loro politicizzazione. Gli anni Ottanta dell’Ottocento furono in effetti un decennio di cambiamenti radicali, di ribaltamento di vecchie idee, in cui furono piantati i semi di un pensiero nuovo e le persone mostravano i muscoli rivendicando i loro diritti […], al centro c’era l’East End, e a dargli forma e contenuto sarebbe stata una figura solitaria e misteriosa chiamata Jack lo Squartatore.”
Paul Begg è uno dei più importanti esperti mondiali di Jack lo Squartatore. In questo saggio accuratissimo e ricco di dati e informazioni, si sofferma soprattutto sui motivi per cui lo Squartatore è diventato così famoso, quasi mitico, al punto da diventare oggetto di studi, discussioni, curiosità, ad oltre due secoli di distanza. La tesi di Begg è che a fare di Jack lo Squartatore quello che è diventato fu il luogo e il tempo in cui uccise. Alla fine dell’Ottocento l’Inghilterra era in una fase di transizione, stava abbandonando il vittorianesimo per entrare nella modernità.
Il malfamatissimo East End pullulava di degrado e malcontento, e si temeva la rivoluzione della classe operaia. Jack diede sostanza a quella paura, in quanto prodotto dell’East End che avrebbe potuto invadere anche la parte “civile” della città. E poteva portarsi dietro la plebe, i socialisti, mettendo così definitivamente fine al mondo vittoriano.
Si quale fosse la vera identità di Jack the Ripper, Begg dedica al mistero un’intera parte del libro, ma non si sbilancia, fa il nome di due o tre tra i quali secondo lui c’è con molta probabilità lo Squartatore, e spiega i motivi della sua convinzione, ma lascia aperte varie ipotesi.
Recensione di Azzurra Carletti
JACK LO SQUARTATORE: LA VERA STORIA Paul Begg
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