LA BIBLIOTECA DEI LIBRI DIMENTICATI, di Nicola Pesce (Mondadori – novembre 2024)
Ho conosciuto, per puro caso, questo scrittore attraverso un interessante video che ho trovato su Instagram e che parlava di come tutti “italianizzassero” i nomi dei grandi scrittori stranieri e in particolare quelli russi. La pronuncia in lingua russa è totalmente diversa da quella con cui noi li continuiamo a citare e ,molto incuriosita, sono andata sul suo profilo per saperne di più. Così ho trovato anche il video che parlava di questo suo romanzo è ho deciso di acquistarlo. Premesso che non conoscevo né l’autore né alcuna sua opera, fin dalle prime pagine sono rimasta conquistata da questo romanzo. La protagonista principale è Leda una giovane donna che desidera scappare da un piccolo paese di provincia per liberarsi dalle insicurezze e dai traumi che la sua famiglia le ha inflitto. Ha un sogno: aprire una piccola libreria a Venezia e questo sogno le consentirà di lasciarsi tutto alle spalle e incominciare una nuova vita.
Sulla sua strada incontra , un gattino nero di nome Erinni che era stato cacciato via dall’appartamento dove era nato e dove aveva vissuto comodamente fino a poco tempo prima, adesso anche per lui inizia una nuova vita: quello da randagio. Entrambi spaesati e soli, giocoforza, uniscono le loro vite e le loro solitudini in questa nuova esperienza che devono iniziare. Il signor Riccardo, realizza il sogno di Leda aiutandola ad aprire la libreria; questa però, non è una libreria come le altre, è un luogo protetto, incantato. Un giorno, abbattendo un muro di mattoni Leda scopre che nel locale è nascosta una biblioteca molto antica e particolare. I suoi scaffali ospitano i libri dimenticati, quelli perduti e gli “pseudobiblion”.
Sono le opere che i grandi scrittori e le grandi scrittrici del passato hanno anche solo sognato ma non hanno mai scritto: come il seguito delle Anime morte di Gogol, il secondo libro della Poetica di Aristotele o le Odi perdute di Baudelaire. La libreria non nasconde soltanto questi preziosi volumi ma è anche un portale che le permette, notte dopo notte, di fare incontri straordinari: di passeggiare con Fëdor Dostoevskij nelle vie innevate della San Pietroburgo dell’epoca o con Giacomo Leopardi tra le stradine arroccate della Recanati di inizio Ottocento.
L’incontro e il dialogo con questi grandi scrittori, guidano Leda verso una nuova comprensione di sé, dell’amore e del senso della vita. L’autore fa rispondere i grandi del passato con passi tratti delle loro opere e questa scelta è stata voluta da Pesce proprio perché non voleva creare qualcosa in più che gli stessi non avessero già creato. Una lettura magica e profonda che ti da una morale sempre valida per ogni tempo: I grandi del passato sanno ancora parlare alle nuove generazioni. Non sono statici e fissi nel tempo in cui vissero e scrissero ma sono moderni e attuali in ogni tempo. Leggere arricchisce sempre l’uomo: gli propone spazi infiniti di fantasia, di approfondimento, di messa in discussione e la fragilità dell’animo umano, spesso, trova il suo potere di salvezza proprio nella letteratura.
Recensione di Lidia Campanile
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