LA BOTTEGA DELL’ANTIQUARIO, di Charles Dickens (Rusconi Libri)
Quello di cui vi parlo è forse il romanzo più commovente e drammatico di quelli che ho incontrato finora di Dickens.
Ridotti in miseria a causa della vita dissoluta di suo fratello, la piccola Nell e il nonno, un vecchio antiquario che rimarrà anonimo per tutta la storia, finiscono in balia del perfido nano Daniel Quilp, un usuraio dal cuore di pietra e particolarmente sadico, attitudine questa che sfoga spesso e volentieri sulla moglie succube e sulla suocera.
Per sfuggire al suo controllo la piccola e il vecchio si daranno alla fuga, vivendo di accattonaggio e elemosinando aiuti da persone di buona volontà… la loro fuga attirerà l’attenzione di vari personaggi, il nano malvagio in primis, ma anche Kit, il giovane garzone dell’antiquario molto legato a Nell, un amico del fratello della ragazza e un misterioso scapolo. Nel corso dell’avventura, i due fuggiaschi conosceranno persone di rara bellezza morale (uno tra tutti “il professore”, una figura davvero poetica), ma sarà Nell la vera eroina, costretta a prendersi cura di suo nonno…e di un suo maledetto vizio.
Ancora una volta Dickens ci presenta una storia di gente povera, umiliata e offesa, caratterizzata divinamente e senza tuttavia la minima traccia di retorica o buonismo, un cattivo dei più perfidi (le pagine con le vessazioni riservate alla moglie fanno davvero venire un tremendo prurito alle mani) e una galleria di personaggi secondari di grande spessore, oltre al Professore sopra citato menzione speciale per la piccola e maltrattata servetta che avrà un ruolo decisivo nello sviluppo della vicenda. Una storia di grande dolore e solidarietà tra povera gente, di coraggio e di denuncia, un classico che sa regalare emozioni contrastanti e che con i suoi protagonisti ti rimane impresso nella mente e nel cuore.
Recensione di Enrico Spinelli
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