LA CARROZZA DELLA SANTA Cristina Casar Scalia

LA CARROZZA DELLA SANTA, di Cristina Casar Scalia (Einaudi – maggio 2022)

 

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Recensione 1

Torna Vanina Guarrasi, il vicequestore quasi quarantenne uscito dalla penna di Cristina Cassar Scalia, nel libro intitolato La carrozza della Santa, dove si cimenta con un omicidio avvenuto in occasione della festa di Sant’Agata proprio nel municipio di Catania, all’interno di una delle carrozze del Senato. Affiancata dalla sua squadra e dal commissario in pensione Biagio Patanè, Vanina dovrà venire a capo di questa uccisione nonostante la situazione sia resa ingarbugliata da bugie, improbabili relazioni, e storie che bisogna andare a ricercare nel passato.

Inoltre Vanina è assorbita anche da un’indagine che la vede peregrinare più volte tra Catania e Palermo, indagine seguita dalla la DIA del capoluogo e che vede coinvolto un mafioso latitante che si pensa abbia avuto un ruolo nell’uccisione di suo padre.

 

 

Vanina è un personaggio che si fa prendere dal lavoro anima e corpo perché è spinta alla ricerca della verità e assetata di giustizia e troverà il modo di venire a capo delle situazioni che è costretta ad affrontare, senza perdere di vista i rapporti interpersonali con i suoi collaboratori, in primis Biagio Patanè con il suo infallibile fiuto, con l’amore della sua vita, con gli amici. Non disdegna neppure i piaceri della tavola tanto che a forza di sentir parlare di arancine, di pasta coi masculini, di panelle e raviole, e di tante altre ghiottonerie sicule, ti viene voglia di fare un bel viaggio in Sicilia. E così con una full immersion nella sicilianità si gode della lettura di un altro libro giallo di questa scrittrice.

Recensione di Ale Fortebraccio

 

Recensione 2

🄻🄰 🄲🄰🅁🅁🄾🅉🅉🄰 🄳🄴🄻🄻🄰 🅂🄰🄽🅃🄰 𝚖𝚒 𝚛𝚒𝚙𝚘𝚛𝚝𝚊 𝚗𝚎𝚕𝚕𝚊 𝚖𝚒𝚊 𝙲𝚊𝚝𝚊𝚗𝚒𝚊, 𝚌𝚑𝚎 𝚙𝚎𝚛 𝚖𝚎 𝚎’ 𝚞𝚗 𝚙𝚘’ 𝚌𝚊𝚜𝚊 𝚊𝚗𝚌𝚑𝚎 𝚕𝚎𝚒.

È la prima volta , invece, che entro nel mondo della dott.ssa Guarrasi e ne rimango colpita.

È una donna acuta, il Vicequestore, con un sacco di “difetti” che siamo abituati a considerare tipicamente maschili e che invece lei porta benissimo insieme alla sua femminilità.

Si trascina anche un passato ingombrante che ancora fa capolino, costringendola a viaggiare ripetutamente tra Catania e Palermo, tra il bisogno di partire e il desiderio di tornare.

Questo espediente consente all’autrice di infarcire la storia di simpatici cliché sulla rivalità tra le due città più importanti della Sicilia ed anche sulle peculiarità degli abitanti delle rispettive, donando così una nota in più di colore che risulta particolarmente piacevole.

Ad accompagnare la Guarrasi nel suo caso, insieme ad una nutrita squadra di uomini e donne, c’è un personaggio spalla fondamentale: il commissario (in pensione) Patanè. 80 anni suonati da un pezzo, mente lucida, figura elegante e caratterizzazione spiccatamente catanese, dalla parlata alle movenze, con tanto di anziana moglie gelosa al seguito: non puoi non amarlo.

La trama è tutt’altro che semplice.

Sul finire della festa piú importante per la città, S. Agata, un intricato caso di omicidio scuote Catania.

Il delitto aprirà una finestra su un passato ormai lontano e totalmente dimenticato.

Riemergono, infatti, le ferite della guerra e alcune sue nefandezze occultate per un tempo lunghissimo, effetto collaterale della meschinità umana.

E, come spesso accade, per ogni verità che riemerge, subito accresce il bisogno di farsi giustizia..

Non è semplice rendere, con poche e semplici parole, la bellezza di questo romanzo.

Una saga, quella della dott.ssa Vanina Guarrasi, che devo assolutamente recuperare dal suo inizio.

Posso garantirvi che è una lettura gradevolissima, da assaporare con la mente leggera, libera di vagare nei luoghi stupendi in cui la storia conduce.

Recensione di Paola Greco

 

Recensione 3
Una nuova inchiesta per il vice questore Vanina Guarrasi. La festa in onore di Sant’Agata volge al termine, il simulacro rientra in cattedrale. Un cadavere viene ritrovato, all’interno di una delle carrozze senatoriali nel cortile di Palazzo degli Elefanti sede del Municipio
catanese. Scattano le indagini alla ricerca dell’assassino che coinvolgono Vanina e la sua squadra. Una squadra sempre affiatata ed efficiente guidata da Vanina con grande competenza e determinazione. Lo stile della narrazione è quello cui ci ha abituati Cristina Cassar Scalia nei suoi scritti, che hanno il merito di coinvolgere il lettore nell’indagine, ponendolo a confronto di personaggi ben strutturati e originali, dalle mille sfaccettature, ricchi di umanità e dotati di un certo humor. Le ambientazioni degli eventi e le descrizioni particolareggiate contribuiscono poi a rendere più che piacevole la lettura dei suoi libri.
Un giallo siciliano che consiglio vivamente di leggere.

Recensione di Leonarda Paladino

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