LA CARTOLINA, di Anne Berest (E/O – maggio 2022)
La mattina del 6 gennaio 2003, Lelia, la madre di ANNE BEREST, l’autrice del libro che desidero commentare, ricevette una strana cartolina con scritti i soli nomi dei nonni materni e dei due zii, morti tutti e quattro ad Auschwitz, nel 1942.
La scrittura non apparteneva ad alcun parente, che lei ricordasse; nell’illustrazione era riportata l’Opera Garnier di Parigi. La fotografia non era recente, ma di almeno dieci anni prima, stando ai particolari presenti, come autobus e automobili.
Chi poteva aver mandato un orrore del genere a ricordo di quelle povere quattro vittime?
Da lì parte la ricerca del misterioso mittente e del motivo che lo ha spinto a spedire quella cartolina. Ma inizia anche il racconto, a ritroso, della storia della famiglia Rabinovitch, dal nonno Ephraïm e la nonna Emma, ebrei russi non osservanti, che si spostarono in diversi paesi, fino ad approdare in Francia, dove poi vissero in pianta stabile anche i discendenti.
A muovere tanti tasselli, per arrivare a capo di qualcosa, inizierà Lelia, la madre di Anne Berest; ricerca che continuerà poi proprio con l’autrice, che raggiungerà verità piuttosto scomode…
CONSIDERAZIONI PERSONALI
Nonostante la lettura scorra estremamente veloce, il tema trattato è molto toccante – e, spesso, anche molto crudo -, e lascia un segno piuttosto forte al termine.
Nei dialoghi tra madre e figlia non ci sono mezzi termini: la sete di conoscenza e la voglia di ricostruire ciò che era successo ai Rabinovitch, prende il sopravvento e spazza via ogni pudore per il puro amore della verità e per rendere giustizia alla memoria di chi non c’è più ed è stato ingiustamente annullato.
Lettura vivamente consigliata!
Recensione di Lena Merlina
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