LA CASA AL CIVICO 6 Nela Rywikovà

LA CASA AL CIVICO 6, di Nela Rywikovà (Edizioni Le Assassine)

 

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Il romanzo è ambientato a Ostrava, Repubblica Ceca, città del carbone, del ferro e dell’acciaio, delle miniere e delle industrie pesanti, al giorno d’oggi quasi tutte riconvertite o chiuse. Un luogo costantemente ricoperto dalla polvere di carbone che ne faceva “una città grigia”, come grigi erano i pensieri di chi vi abitava. È qui che viveva Martin Prchal, scomparso ormai da un anno senza lasciare traccia. Le ricerche della polizia si erano rivelate infruttuose; la storia sembrava dimenticata, se non fosse stato per un giovane poliziotto scrupoloso, Adam Vejnar. Nel leggere i fascicoli del caso, Adam è subito incuriosito dal “non luogo” in cui viveva Prcal: una casa ai confini del mondo in via U Trati al civico 6. Là vi abitano persone incapaci di progettare qualcosa di diverso e di migliore, ferme a quando la fabbrica e il regime comunista dominavano le loro vite. Un poliziesco che ci offre uno spaccato dell’attuale società ceca, dove l’atto criminoso costituisce un pretesto per creare un affresco sociale che ricorda ì gialli di Maj Sjöwall e Per Wahlöö.

 

 

Il romanzo di Nela Rywikova fotografa fin dall’inizio una società che ben rimanda a quella della Londra ottocentesca, pregna di forza industriale. La città di Ostrava, infatti, racconta l’autrice, per anni è stato un posto grigio, fatto di gente grigia. Vagoni, ciminiere, torri d’estrazione, questi gli scenari entro i quali operai di ogni specie davano vita al mostro siderurgico. Nello scenario un forte socialismo, che cadendo, lascia spazio alla desolazione di una società post siderurgica. Sono i resti di Via U’Trani a farla da padrone, in un romanzo che è insieme poliziesco e affresco sociale.

Il mondo siderurgico è presentato in tutte le sue fattezze: se da un lato, infatti, appare come l’unico modo per trovare occupazione e fonte di sostentamento, dall’altra diviene una sorta di male invisibile, dove i lavoratori impegnati nel lavoro incessante, spesso si ammalavano mortalmente. Il grigio è descritto dalla Rywikovà in maniera emozionante. Il colore opaco sembra impadronirsi di oggetti, persone, cose, cospargendo di un ottenebrante patina una cittadina ormai circondata dal niente.

 

 

Ciò su cui pone maggiore attenzione l’autrice è la palazzina di via U ‘trani, al civico 6 vi abita ancora qualcuno, gli stessi che vivono sospesi tra la disperazione e il sopruso. Dal socialismo si passa ad una società capitalistica. Il protagonista del romanzo è il giovane poliziotto Vejnar.

Il suo è un personaggio fresco e dinamico, e insieme a Martin, in maniera speculare, sembra incarnare il senso di giustizia e la voglia di progredire in una società rimasta ancorata irrimediabilmente ai falsi agi del socialismo.

Recensione di Miriana Kuntz

 

Romanzo presente nei 5 Gialli più cliccati a OTTOBRE 2023

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