LA CASA DELLE MADRI, di Daniele Petruccioli (TerraRossa Edizioni)
” Tra due incompletezze non esiste metro di normalità, il meno ed il più sono entrambe condizioni di difetto, impediscono il realizzarsi della simmetria che consente l’unione nella separatezza”.
La casa delle madri é un libro che parla di famiglia, di generazioni che si succedono, di sentimenti contrastanti, di rapporti madri-figli e figli-madri, di ferite tenute vive ed altre rimarginate; un libro che parla della vita di tutti in qualche modo. Ci sono tre madri, Nina, Sarabanda e Ilide, molto diverse tra loro eppure simmetriche in qualche modo, e ci sono due case, quella al mare e quella in città, che sono i luoghi in cui i corpi dei protagonisti permangono anche quando non ci sono più. Questa connessione tra i luoghi e le persone nel tempo é la vera protagonista di un romanzo vivo e dilatato e scritto meravigliosamente con grande maestria e cura.
Attraverso la vita di due gemelli, Ernesto ed Elia, che sono la rappresentazione del buio e della luce, della speranza e dell’invidia, del dolore e della gioia, delle salite e delle discese, attraverso la loro crescita, non solo fisica, entriamo nelle loro case e nella loro famiglia. Petruccioli mette a nudo la complessità del mistero famiglia e lo fa divinamente. Io sono stata in quelle case, ho sentito gli odori, le voci, le urla, ho sofferto per i silenzi, mi sono sporcata le mani facendo parta di casa. Quella farina ha evocato i miei di ricordi e ha fatto rivivere mia nonna e mia madre.
Non posso essere obiettiva con questo libro, mi é entrato sottopelle…sono orfana dei personaggi. Io posso solo consigliarlo.
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