LA CASA SULL’ARGINE. La saga della famiglia Casadio, di Daniela Raimondi
“La casa sull’argine” è il romanzo d’esordio di Daniela Raimondi, mantovana trapiantata in Gran Bretagna, dove ormai passa la maggior parte del suo tempo, pluripremiata autrice di racconti ma soprattutto di raccolte di poesie.
Nello scrivere le vicende della famiglia Casadio, l’autrice che si dichiara lettrice appassionata di letteratura latino-americana ne subisce certamente l’influenza e, durante la lettura non può essere ignorato il rimando a libri come “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez o a “La casa degli spiriti” di Isabel Allende, al realismo magico stavolta sapientemente mescolato alle tante nostrane leggende e superstizioni contadine che in quanto a fantasia e inventiva non sono da meno nel definire un mondo parallelo e arcano al quale, in fondo, siamo stati abituati.
Seguendo la famiglia Casadio, da sempre vissuta nel Borgo di Stellata tra Lombardia, Emilia e Veneto, un paesino di poche anime ma dal nome di per sé incantevole, attraversiamo due secoli di Storia d’Italia e non solo, una Storia che ha suggestivamente operato dei cambiamenti in ognuno dei tanti personaggi rappresentati, così sorprendentemente diversi ma legati da un unico filo conduttore: l’appartenenza alla famiglia.
Le vicende iniziano già nei primi dell’Ottocento quando una carovana di zingari si ferma nel piccolo borgo per ripararsi dal maltempo ed è qui che Giacomo Casadio, malinconico e solitario sognatore dai capelli e dagli occhi chiari, lega la sua vita alla esuberante e seducente Viollca, veggente e foriera di profezie, con i suoi tarocchi che legge per prevedere il destino e le piume colorate che le ornano i capelli neri, così come i suoi occhi penetranti.
La loro unione darà cosi inizio a due tipi di discendenti: i sognatori, con le caratteristiche simili a quelle di Giacomo e orientati a inseguire non solo sogni d’amore ma anche a immergersi nella creatività assoluta e i sensitivi, capaci di percepire il futuro, emanare profumi deliziosi, essere circondati da animali che avvertono il loro stato d’animo, parlare persino con i morti.
Di vita in vita, padri, madri, figli, nipoti e nonni, attraversando la Storia, dall’Unità d’Italia ai due conflitti mondiali, dalla ripresa dell’economia del dopoguerra fino alle ribellioni del 68 e agli anni di piombo, conserveranno queste caratteristiche fino alla nascita della più giovane che, contrariamente a tutti gli altri, unirà in sé entrambe le caratteristiche dei suoi avi, ma i capelli neri e gli occhi azzurri derivanti da questa insolita mescolanza non le saranno d’aiuto a condurla verso la tanto agognata realizzazione dei suoi ideali di vita.
Un romanzo corale, una miriade di personaggi ben delineati anche se non tutti sufficientemente approfonditi, ognuno con la sua storia personale da scoprire nel corso della lettura e il monito, dentro ogni riga, che mai e poi mai bisognerebbe abdicare ai propri sogni perché il dolore nel rinunciare ai propri desideri, a ciò per cui si comprende di essere nati, non lastrica la strada della felicità.
Grazie per questa bella recensione. Vero che alcuni dei molti personaggi non sono stati approfonditi. é molto difficile delineare tutti con la stessa cura, essendo così numerosi…. ma può darsi che vi ponga rimedio con un altro libro. Non un seguito, questo non è possibile, ma con uno spin off. Grazie ancora per il tempo che mi hai dedicato.
Grazie infinite a te per il tuo bellissimo libro e per il tempo dedicato a leggere la recensione di una tua lettrice. Ti ringrazio molto e aspetto le tue nuove opere.
A me è piaciuto moltissimo e se ci fosse una seconda parte o un prologo, mi piacerebbe tanto!!! complimenti per il libro che ho appena finito di leggere e mi manca moltissimo!